NAPOLI (di Federica Colucci)–  Diciamoci la verità: chi non si è mai chiesto – anche scherzando con gli amici – che fine vuol fare dopo… la fine?
Nell’eterno conflitto tra sepolto e cremato, tra dogma cristiano e possibilità offerte dalla legislazione, arriva finalmente anche in Campania una “soluzione”… affascinante. L’urna “Orme di Sabbia”, importata dall’estero dall’imprenditore funebre Gennaro Tammaro, è una soluzione per disperdere, nel pieno rispetto dell’ambiente, le ceneri dei propri cari in mare. Una scelta tanto affascinante quanto maledettamente poetica, ora resa possibile grazie a un contenitore realizzato in sabbia e completamente biodegradabile.

“Qualcuno si complimenta con noi – affermano i vertici dell’impresa funebre – per l’ennesima attenzione green. In realtà, noi ci riteniamo semplicemente precursori di una necessità incombente, quella della tutela dell’ambiente che deve riguardare tutti in ogni ambito della vita di tutti i giorni. Anche il comparto funebre, oneroso da questo punto di vista, non è esente da questo impegno”.

“Confrontandoci con chi tutela l’ambiente – continuano – ci siamo resi conto che più di una volta la pratica della dispersione delle ceneri a mare che in molti possono ritenere innocua sia in realtà effettuata in barba a ogni educazione e civiltà, con intere urne di latta gettate a mare o abbandonate sulla sabbia. Siamo fieri di essere i primi in Campania, e tra i primi in Italia, a importare questi prodotti e di dare il nostro fattivo contributo a questa causa”.

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