NAPOLI – Interfacce più leggere, chiare e leggibili, con un approccio che punta in modo sempre più intenso all’usabilità e all’accessibilità: sono partite le nuove versioni delle proprietà legate a SEOZoom, la SEO suite più utilizzata in Italia e scelta quotidianamente da oltre 25mila utenti per accompagnare la scalata alle posizioni di prestigio nelle pagine dei risultati di ricerca di Google.

Il restyling riguarda sia l’aspetto grafico che quello contenutistico e tecnico dei siti www.seozoom.it e Academy, del blog e soprattutto della suite stessa, e gli interventi sono stati orientati a rendere tutte le pagine e i testi più efficaci, leggibili e mobile friendly, migliorando anche gli aspetti di accessibilità e usabilità, per andare incontro alle richieste degli utenti e “assecondare” allo stesso tempo Google e le sue indicazioni.
Lo possiamo vedere sul sito e sul blog di SEOZoom, che cambiano aspetto e si aggiornano grazie a una nuova veste grafica, contenuti rinnovati e funzionalità aggiuntive, per continuare a essere sempre più un punto di riferimento per la community italiana.
In particolare, il blog adotta un’impostazione grafica più vicina a quella di un magazine, moderna e piacevole, che ovviamente non stravolge l’aspetto contenutistico, proponendo ogni giorno articoli su SEOsearch marketing e temi digital, con spunti di ottimizzazione, notizie da Google e, in breve, tutto ciò che serve sapere per rendere performante un sito e guadagnare visibilità organica sui motori di ricerca.
Si rinnova poi il sito dedicato all’Academy di SEOZoom, il percorso di formazione professionale continua che può servire a SEO Specialist, Copywriter, Digital Strategist e, in generale, a ogni figura professionale impegnata attivamente per l’ottimizzazione del proprio sito o di quello dei clienti a restare aggiornato sui principali temi della SEO e a sfruttare al meglio tutti i tool della suite.
Il lavoro più intenso è stato però quello che ha portato alla nuova release della suite, che da oggi diventa la versione di default “pensionando” la precedente. Il punto di partenza, spiegano i creatori Ivano Di Biasi e Giuseppe Liguori, “è stata la considerazione su quanto sia cambiata la SEO dal 2015, anno di debutto di SEOZoom sul mercato, e quindi la conseguente necessità di adeguare la piattaforma alle nuove esigenze degli utenti che vogliono stare al passo con le evoluzioni di Google, se non addirittura anticiparle”.
Non è difficile scorgere quanto la nuova suite sia più ricca, oltre che più performante: gli utenti ora possono contare su più strumenti, feature rinnovate e migliorate, più database internazionali, ma soprattutto un nuovo approccio alle attività di ottimizzazione dei siti che si fonda su un insieme di algoritmi che cooperano per analizzare le SERP, i competitor e i loro contenuti e individuare le intenzioni di ricerca degli utenti in tempo reale.
Merito anche del rafforzamento della parte hardware, con una nuova server farm che serve a elaborare rapidamente i dati e renderli ancora più tempestivi, con superiore capacità di immagazzinare dati in memoria e di fornire risposte più velocemente e con più informazioni sia in raccolta che come output.
Lo strumento in cui questi meccanismi trovano la massima applicazione è l’Assistente Editoriale, che era già il tool più evoluto del mercato in precedenza e ha ora ulteriormente accresciuto le sue funzionalità, anche attraverso l’integrazione dei più evoluti sistemi di Intelligenza Artificiale per supportare la creazione del contenuto, ottenendo in pochi secondi un articolo ottimizzato per la SEO e per la soddisfazione del search Intent attraverso l’analisi di competitor, keyword e topic rilevanti per guidare la generazione del testo, che rappresenta uno spunto da revisionare e modificare con le competenze umane.
“Come professionisti della SEO dobbiamo lavorare per tempo e sul tempo, e SEOZoom ci supporta ora verso il raggiungimento dei nostri obiettivi: anche l’interfaccia è ora più leggera e comprensibile, per rendere più immediato il reperimento delle informazioni e permettere di concentrarci sui dati più rilevanti”, concludono Di Biasi e Liguori.
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