AVELLINO – Una sirena abbraccia un ippocampo, cavalcando le onde della storia, tra anfore
sepolte sul fondo del mare e, in lontananza, l’isola di Atlantide o, più verosimilmente,
una onirica Santa Sofia, illuminata dagli sfarzi bizantini, da un capitello corinzio e
adorna di una statua acefala di donna…

Questa è la locandina, realizzata dalla prof.ssa Valeria Sanfilippo del Liceo Spedalieri di Catania, per l’evento “La Notte Nazionale del Liceo Classico”, alla sua decima edizione, un invito all’amore e all’armoniosa collaborazione, anche nella diversità di intenti, per superare i propri limiti e raggiungere il sogno di una realtà di pace e di fratellanza, fondata sul rispetto
reciproco. Non vuole essere un nostalgico richiamo al passato, ma un monito per noi
moderni: il sapere antico deve servire ad affrontare il mondo, con le sue difficoltà
(tante, purtroppo, in questo periodo storico) in perenne dialettica. Nei testi antichi
quello che conta di più è la critica, la predilezione, la scelta motivata di un punto di
vista.
È da questi presupposti che nasce l’evento, al quale, Venerdì 19 aprile 2024, il
Convitto Nazionale di Avellino ha deciso di aderire
, come sempre, per la decima
volta. Il tema è la “Comunicazione”, prescelto dal Comitato organizzativo nazionale,
presieduto dal Prof. Rocco Schembra, per onorare e commemorare anche l’
anniversario dei cento anni di fondazione della Radio e dei settanta della
Televisione.
Dunque la parola, o, se si vuole, le parole, saranno protagoniste
indiscusse della lunga serata, che vedrà gli alunni e i Docenti dell’Istituto, diretto dal
Rettore-Dirigente Scolastico, Prof. Attilio Lieto, impegnati in un dibattito sul tema
con Mariano Sabatini, autore televisivo e radiofonico, giornalista e saggista,
collaboratore storico di Luciano Rispoli ed autore del saggio “Ma che belle parole!
Luciano Rispoli. Il fascino discreto della radio e della tv”.

La Notte è stata concepita come una festa, ma anche come “un modo alternativo ed
innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti”, per citare le parole di Schembra.
Tutti i laboratori, che costelleranno il dibattito centrale, si svolgeranno, partendo dal
giardino, antico orto botanico, fino all’atrio, alla Rotonda, per continuare nelle aule
adiacenti, seguendo il filo rosso di un racconto, frutto di lunghi e laboriosi
preparativi, ma anche di tanta gioia, voci e risate, che hanno allietato in questi ultimi
giorni gli spazi, dove si è scoperto il piacere della condivisione, il rispetto dei tempi
di tutti, proprio come vuole lo spirito dell’iniziativa. L’arte, la musica, la recitazione,
la scrittura, la filosofia, la storia (anche delle religioni), il diritto, le lingue, antiche e
moderne, le scienze, la matematica, e, non ultime, l’intelligenza artificiale e l’attualità, offriranno spunti notevoli di riflessione, in una scuola, ancorata su una solidissima tradizione, ma con lo sguardo rivolto al futuro, nella piena consapevolezza del presente.
E, come tradizione vuole, un brindisi augurale in Biblioteca chiuderà la serata con
un poetico saluto alla Luna.
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