CANIGLIA_MARIA

NAPOLI – Il confronto con l’assessora al ramo Roberta Gaeta e gli uffici competenti nella riunione presieduta da Maria Caniglia in vista della seduta consiliare dedicata alla misura del Reddito minimo di Inclusione in programma domani in via Verdi

Novantamila domande presentate in Campania su 261 mila complessive nelle regioni meridionali, con la sola città di Napoli che totalizza il 10 per cento del dato complessivo nazionale, che conta, fino a questo momento, oltre 378 mila domande. Sono questi i dati forniti oggi dall’assessora Gaeta e dal direttore centrale Barbara Trupiano alla commissione Welfare riunita per gli aggiornamenti sul tema in vista della seduta consiliare di domani dedicata all’argomento del Reddito di Inclusione e del sostegno alle fasce deboli.

La selezione per il reclutamento a tempo determinato del personale necessario al funzionamento del sistema si svolgerà a metà novembre, ha spiegato la dirigente del servizio Risorse umane Giuseppina Sarnacchiaro. L’elenco definitivo degli ammessi, rielaborato tra agosto e settembre dopo le verifiche effettuate a seguito di segnalazioni di incongruità nella graduatoria, è consultabile da giorni sul sito del Comune. Dopo la prova selettiva, che sarà curata dal Formez e corretta in tempi rapidi, si procederà poi all’attribuzione dei punteggi, ottenuti sommando l’esito della prova e gli eventuali criteri di preferenza, indicati dalla normativa di riferimento (art. 5 c. 4 D.P.R. 487/94). A parità di punteggio, si applicheranno i tre criteri di prevalenza previsti dalla stessa norma: numero di figli a carico, servizio prestato presso pubbliche amministrazioni, età. Entro i primi di dicembre, ha concluso Sarnacchiaro, si procederà quindi all’assunzione.

Il lavoro degli uffici, ha sottolineato l’assessora Gaeta, è stato rapido ed accurato, nonostante la complessità della procedura e nel rispetto delle giuste attese dei partecipanti alla selezione.

Va rilevato, infatti, che altre città che hanno fatto registrare un numero inferiore di domande di accesso alla misura, stanno incontrando grandi difficoltà organizzative. I numeri, infatti, sono in crescita, ma il sistema, già complesso, si scontra con l’assenza del portale gestionale del Ministero necessario all’immissione e al trasferimento del flusso di dati acquisito dal personale che elabora le richieste.

In vista dell’implementazione delle risorse umane al termine della selezione, inoltre, si sta procedendo all’acquisizione della strumentazione necessaria e al successivo allestimento dei luoghi di lavoro, che spetta alle Municipalità.

Sulla riprogrammazione dei fondi alla luce delle economie realizzate, ha osservato la presidente Caniglia, la commissione intende fornire il proprio contributo. Per questo, secondo la consigliera Bismuto (Dema) sarebbe necessario conoscere la tipologia dei nuclei familiari che hanno chiesto e ottenuto la misura fino a questo momento per comprendere quali sono le maggiori necessità. L’assessora Gaeta ha ricordato che le linee di intervento della misura fanno riferimento a tre tipi ben definiti di bisogno per accompagnare i soggetti all’inserimento lavorativo e all’uscita dalla povertà ed è su quelli che va fatta la riprogrammazione.

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