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SAN GIORGIO A CREMANO-Su qualche sito web locale leggo che il consigliere Cascone “tuona” sulla questione dei beni confiscati alla camorra.

Avrà la risposta ufficiale nei tempi, nei modi e nei luoghi deputati, ma, visto che l’ottimo consigliere ritiene lanciare accuse a mezzo web e si corre il rischio che i cittadini non vengano a conoscenza della risposta ufficiale, ritengo opportuno diradare le sue perplessità usando lo stesso mezzo. Dallo scorso novembre ci stiamo confrontando con Prefettura e Agenzia nazionale per i Beni confiscati alla criminalità organizzata per verificare l’uso degli immobili affidati al Settore Politiche Sociali, ma anche di altri due immobili (di cui Cascone pare non sapere nulla… complimenti a lui per la capacità di approfondimento del tema) che sono stati assegnati all’Ente a fine settembre. Negli scorsi mesi abbiamo verificato lo stato delle procedure ed abbiamo convocato, per lo scorso 21 dicembre l’ATI AIDO-TESEO, assegnataria dei beni di cui parla Cascone in seguito a gara di appalto, per dirimere la questione legata ai lavori e quindi alla loro gestione. Il 30 dicembre ci è stato presentato un piano per la ristrutturazione degli immobili, che è stato approvato dal Dirigente il settore Lavori Pubblici il 13 gennaio. Nel giro di pochi mesi, quindi, sotto il controllo amministrativo del Dirigente il settore Politiche Sociali, gli appartamenti saranno resi disponibili per ospitare le attività che saranno stabilite dalla Giunta Comunale. Rispetto agli appartamenti era in atto un contenzioso sui costi con il soggetto assegnatario e per questo non si era proceduto prima ai lavori. Se qualcuno ha sbagliato, il dirigente prenderà i giusti provvedimenti. Dopo aver spiegato le procedure in atto, consentitemi una riflessione. E’ singolare che il consigliere Cascone protocolli una richiesta di informazioni sui beni confiscati il 22 dicembre, il giorno dopo la mia riunione con l’ATI Aido Teseo e dopo un lungo lavoro di verifica effettuato dagli uffici. L’impressione che traggo è che il consigliere Cascone abbia raccattato un po’ di informazioni sulla vicenda, qua e là all’interno del palazzo comunale, poi, capendo che il problema stava arrivando alla sua conclusione, abbia deciso di intervenire sul tema. Non è che Cascone si è posto come paladino della legalità e del rispetto delle regole per poi affermare che la situazione si è risolta grazie a lui, mentre noi avevamo già trovate tutte le soluzioni? Si sa, a pensare male si fa peccato, eppure spesso “ci si azzecca”… Se, invece, non è andata così, diciamo che si tratta… di una mera coincidenza, anche se pare poco credibile. Senza sollevare un tale polverone, Cascone avrebbe potuto chiederci a che punto erano le procedure ed avrebbe ricevuto le risposte che gli sto dando qui, pubblicamente. Si sarebbe risparmiato uno sforzo inutile, visto che il suo “tuonare” lo ha solo portato a fare una magra figura. Tra l’altro, Cascone invoca l’intervento di Libera, ignorando, ancora una volta, che con l’associazione antimafia e l’Agenzia dei Beni Confiscati abbiamo già delineato percorsi positivi che saranno presto tramutati in delibere di giunta. Se Cascone ha tanto a cuore, come me, le sorti dei beni confiscati, perché non utilizza il suo tempo, piuttosto che impelagarsi in sterili ed inutili polemiche, a proporre soluzioni per il loro utilizzo? Perché Cascone continua a protestare sull’universo mondo, ma raramente ci presenta idee e proposte? Dispiace che, anche su un tema così delicato come il rispetto della legalità, ci sia chi preferisce farsi pubblicità piuttosto che occuparsi del bene della comunità. Ma ormai la città ha capito da tempo come distinguere chi lavora nell’esclusivo interesse di San Giorgio a Cremano e chi, invece, è capace solo di abbaiare alla luna.

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