NAPOLI – «L’apertura della nuova sede di Scampia dell’Università Federico II è un ottimo segnale per chi crede nel rilancio della zona di Napoli Nord. Un faro di cultura e di speranza lì dove una volta sorgeva uno dei simboli dell’abbandono istituzionale: una delle Vele tristemente note in tutto il mondo per episodi di criminalità». Così in una nota Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli.

«Un faro, però, da tenere acceso e alimentato con interventi integrativi e collaterali che mirino a rilanciare il tessuto sociale ed economico di quella che impropriamente viene definita periferia ma che è tessuto cittadino in tutto e per tutto. L’Università da sola non può fare molto, ma la sua apertura deve essere considerata solo un primo tassello per ridare coraggio a quei territori, per valorizzarli. Servono strategie complessive, piani per il futuro».

«La facoltà di medicina deve rappresentare la prima di una serie di grandi opere che valorizzino il territorio, che premino i nostri “cervelli” convincendoli che non è necessario espatriare per trovare lavoro e occasioni di crescita. Se questo avverrà, Napoli avrà fatto un piccolo, grande miracolo» conclude Marrone.

De Magistris su Università a Scampia: Bassolino ebbe l’idea, noi l’abbiamo realizzata, Manfredi taglia il nastro

“La cronaca cittadina narra che oggi, finalmente, verrà inaugurata la Facoltà di Medicina, Dipartimento di Scienze Infermieristiche, a Scampia, Napoli. Ecco una breve cronistoria di un evento difficile, lungo, tormentato, pieno di ostacoli, ma assai importante per la città e per l’area nord in particolare. Raccontiamo qui  i fatti per evitare che qualche inquilino bugiardo di qualche palazzo istituzionale racconti storie che non esistono e si prenda meriti che non gli appartengono. “ afferma Luigi de Magistris

“ La sottoscrizione dell’accordo risale al 2006, giunta Bassolino, poi i passaggi principali sono avvenuti sotto l’amministrazione che ho avuto l’onore di guidare, con un lavoro enorme fatto soprattutto dagli assessori Carmine Piscopo e Mario Calabrese. L’opera era ferma, quando ci insediammo, ed è stato necessario sbloccarla, redigendo un’impegnativa variante per l’adeguamento dei lavori alle normative sopravvenute in materia sanitaria, sottoscrivendo il conseguente protocollo con tutte le istituzioni interessate per poi ripartire con i lavori, assicurando la copertura economica, reperendo nuovi finanziamenti per il completamento dei lavori e per le forniture elettromedicali (ulteriori 20 milioni) e nel contempo conducendo in contraddittorio con la Regione un complesso iter che ha riguardato la variante originaria della precedente amministrazione. “ prosegue l’ex sindaco di Napoli

“L’esito del contraddittorio ha prodotto un nuovo blocco dei lavori; a seguito della nuova sospensione è stato necessario assicurare con fondi destinati al Comune di Napoli la nuova copertura economica (4,5 milioni di euro), sbloccare l’avanzo vincolato, redigere i capitolati di gara per le nuove forniture (in accordo con le altre istituzioni), completare i lavori. “ incalza de Magistris

“ Si arriva però a una nuova interruzione nel periodo covid: è stato necessario assicurare la ripresa dei lavori in conformità con i maggiori costi delle lavorazioni in ottemperanza dei protocolli di sicurezza ed approvare la delibera di giunta (nel luglio 2021) per l’affidamento all’università dell’intero complesso. Per pochissimo, causa soprattutto Covid, non l’abbiamo potuta inaugurare noi. “ commenta de Magistris

“ Per quanto riguarda il ruolo centrale del Comune di Napoli in questa opera: a Bassolino l’idea di averla pensata, la Iervolino non pervenuta, a noi quella di averla praticamente realizzata in collaborazione con gli altri partners istituzionali (nel mio ultimo sopralluogo poco più di anno fa era praticamente completata), a Manfredi di tagliare il nastro.” conclude l’ex primo cittadino partenopeo.

Università, Patriarca (FI): bene ateneo, ora obiettivi Pnrr

La capogruppo e neoeletta deputata: «Ma alle periferie servono trasporti e infrastrutture»

 «L’apertura dell’università a Scampia è la felice conclusione di un lungo e tortuoso iter amministrativo durato quasi vent’anni, ma è anche il punto di inizio per una nuova visione delle periferie».

A dirlo è Annarita Patriarca, capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Campania e neoeletta alla Camera dei deputati.

«Nel giorno delle felicitazioni e delle inaugurazioni, non bisogna però dimenticare che i quartieri come Scampia o come San Giovanni a Teduccio, dove si trova la Apple Academy, hanno bisogno anche e soprattutto di infrastrutture, di mezzi di trasporto, della presenza dei vigili urbani e delle forze dell’ordine; altrimenti una sede di un’università potrà fare ben poco da sola».

«L’evento di oggi, con l’ingresso dei primi studenti nell’ateneo, rappresenti anche un momento di riflessione per l’Amministrazione comunale – conclude la Patriarca – sulla necessità di accelerare e di centrare gli obiettivi previsti dagli investimenti del Pnrr nel capoluogo. Finora, non si sono visti grandi risultati ma speriamo si tratti solo di un fisiologico momento di assestamento».

Triassi (presidente Scuola Medicina Federico II), a Scampia polo didattico altamente tecnologico: ‘’La sede di Scampia è l’occasione per applicare nuove metodologie didattiche e formative ai primi anni dei corsi di laurea delle Professioni sanitarie che sono i primi a insediarsi in questi nuovi spazi. L’obiettivo è realizzare qui un polo didattico della medicina altamente tecnologico in cui grazie all’impiego di strumenti e attrezzature di ultima generazione si possa offrire ai nostri studenti, i futuri professionisti della sanità, una didattica avanzata e di altissima qualità che consenta un’interconnessione tra la teoria delle lezioni frontali e la pratica nei laboratori’’. Lo afferma Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina e chirurgia dell’Università Federico II in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Scampia dove hanno preso oggi il via i primi anni dei corsi di Professioni sanitarie. ‘’Qualificare i percorsi formativi professionalizzanti grazie a innovative tecnologie è fondamentale non solo dal punto di vista didattico ma anche sotto il profilo dell’assistenza sanitaria – ha aggiunto – A Scampia infatti sarà possibile sperimentare tirocini che prevedano l’applicazione di tecnologie anche in rapporto con la medicina del territorio che diventa un grande ambulatorio. Scampia si presenta come la nuova palestra di sperimentazione della didattica per il futuro della sanità’’.

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