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Napoli

Assistenza ai diabetici a Napoli 2 Nord, Aspat dal sindaco di Qualiano

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POZZUOLI – Si è concluso poco fa a Qualiano l’incontro tra il sindaco Ludovico De Luca e l’Aspat, associazione di categoria più rappresentativa dei centri diabetologici in Campania guidata da Pierpaolo Polizzi, affiancata da Federlab e Confederazione centri antiabete. All’ordine del giorno la decisione della Asl Napoli 2 nord  – scattata dal 1° gennaio di quest’anno – di revocare il contratto di servizio tra la Asl e 12 centri in attesa di accreditamento per le prestazioni di diabetologia.  

 Presente all’incontro oltre al primo cittadino di Qualiano, il presidente della Quinta Commissione Sanità Raffaele Topo.  Ludovico De Luca si è impegnato a convocare a stretto giro, già venerdì prossimo, la conferenza dei sindaci dei 12 Comuni della Asl Napoli 2 nordper poi proporre alla Regione e al commissario per la Sanità Polimeni la questione dell’assistenza ai pazienti diabetici gravata allo stato da liste di attesa e dalla parcellizzazione dlele attività assistenziali tra i vari distretti e funzioni ospedaliere. Il presidente Topo, dal canto suo, impegnerà una seduta della quinta commissione del Consiglio regionale accogliendo le istanze dei sindaci per procedere a una minuziosa analisi della vertenza portata avanti dall’Aspat e dalle altre associazioni di categoria coinvolte. “A dispetto di quanto si è detto in questi giorni sugli standard di assistenza ai pazienti diabetici – rimarca Polizzi – l’anomalia è solo della Asl Napoli 2 e si è creata per un combinato disposto dovuto ai ritardi della Asl e della Regione rispetto all’iter di accreditamento dei centri che da 15 anni assicurano l’assistenza diabetologia integrata sul territorio a oltre 10 mila pazienti. L’assistenza al diabetico è multifattoriale e multi metabolica e la qualità e i risultati derivano dal lavoro di team e dall’erogazione univoca e non parcellizzata di prestazioni che vanno dalle terapie farmacologiche ai controlli su vari organi e apparati che, a costi concorrenziali e dunque con risparmi per le casse pubbliche, sono erogati dai centri che vantavano i contratti di servizio sul territorio della Asl. La Asl e il suo commissario D’Amore, anziché accelerare sul processo di accreditamento, e concludere quello che i suoi precedecessori e le precendenti giunte non sono erano in grado di fare ha preferito intraprendere un percorso tortuoso, lungo e dai risultati incerti per costruire da zero un servizio pubblico distrettuale e ospedaliero degno di questo nome che richiederà tempi lunghi e i cui sisti sono a tutt’oggi incerti e comunque lasciando una pericolosa soluzione di continuità dell’assistenza oggi confinata in disagi e liste di attesa che, secondo il commissario d’Amore, dovrebbero essere compensate dal ricorso al portafogli e alle prestazioni private come detto a chiare lettere in un incontro a una delegazione di pazienti. Tutto questo ha il nome dell’arroganza e del sopruso di cui la Regione deve occuparsi subito con i suoio organi di controllo e con la struttura commissariale”.  

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