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Napoli

Nella centralissima via Turati un cippo risalente al III sec. d.C. in onore del Console Lucio Publilio Probato

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SOMMA VESUVIANA – “E’ uno dei luoghi più interessanti di Somma Vesuviana. Nella centralissima Filippo Turati c’è, mentre si cammina, un cippo del terzo secolo dopo Cristo. Si tratta probabilmente di una base in marmo di una statua dedicata al Console Lucio Publilio Probato, sul quale è scolpita in originale una frase tutta in latino ed è un fatto significativo perché testimonia che a Somma Vesuviana con ogni probabilità c’era un grande fermento di attività varie. Dopo il 79 d.C., dopo la famosa eruzione di Pompei, in questa zona forse c’era un grande fermento. Dunque la storia di questo cippo si lega anche a quella del sito archeologico della Villa Augustea che è oggetto della missione archeologica internazionale a cura dell’Università di Tokyo e del Suor Orsola Benincasa di Napoli. E’ essenziale che ci sia conoscenza del patrimonio culturale di Somma Vesuviana”. Lo ha affermato Francesco Mosca, Presidente della ProLoco di Somma Vesuviana.

A pochi chilometri da Napoli una città immersa nella storia e incastonata sotto al Monte Somma, ultima parete di quel complesso vulcanico che coprì Pompei. Ma il paese si estende anche a valle con meravigliose Masserie nelle quali ancora oggi è possibile scorgere testimonianze dell’800 e non solo.

“A Somma Vesuviana c’è l’insieme di più epoche grazie ad una storia millenaria. Testimonianze di epoca romana le troviamo passeggiando per la città. Il Casamale, il suo più antico quartiere è tuttora circondato da mura aragonesi. Nuovi studi hanno prospettato la tesi che questo quartiere sebbene antico – ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana – non fu il primo nucleo abitativo della città, come dimostra la presenza della chiesa fuori dalle Mura Aragonesi.

Ma al Borgo antico del Casamale c’è la cinta muraria risalente all’epoca degli Aragonesi. La stessa uva catalanesca richiama alla dominazione degli spagnoli. Somma è la città di chiese antiche. Ad esempio la Collegiata situata nel centro storico, risale al XII secolo. Il soffitto con decori barocchi in oro zecchino è di fine ‘600, con tele di Angelo Mozzillo. All’interno anche opere di Giovan Francesco De Rosa, in arte Pacecco, pittore importante del ‘600 napoletano.

Nella parte più alta, in posizione strategica rispetto all’intera pianura campana, verso l’XI secolo, fu eretto il fortificato castello che ospitò longobardi, normanni e svevi. Nella zona più a valle abbiamo il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo, sito di Interesse Nazionale, con numerosi affreschi del ‘600 e chiese sotterranee molto antiche. Somma Vesuviana è il paese dalle grandi produzioni agricole come l’albicocca, la Catalanesca, il pomodorino del piennolo, la frutta secca, ma è famosa nel mondo anche per la lavorazione del baccalà e dello stoccafisso, per le meravigliose tradizioni popolari per le quali basterebbe citare il 3 Maggio al Santuario mariano di Santa Maria a Castello o la Festa delle Lucerne. Dunque una grande storia. E proprio al borgo del Casamale, lungo i vicoli è possibile non solo ammirare antichi cortili ma anche una bellissima opera dell’argentino Bosoletti e Ombrediluce di Mary Pappalardo in grado, attraverso 4 scene retroilluminate di narrare le tradizioni popolari di Somma Vesuviana”.

La valorizzazione con Made In Summa. La stampa ha attenzione per il patrimonio culturale del paese.

“Intanto ringraziamo i tanti giornalisti sia italiani che stranieri che hanno fatto richiesta di accredito stampa per la partecipazione al progetto di promozione “Made in Summa” a testimonianza dell’interesse che in questo momento c’è per la nostra città. Inoltre proprio questo progetto – ha concluso Di Sarno – prevede anche la realizzazione della messa in rete dei monumenti di Somma Vesuviana attraverso l’installazione di piastrelle per i QR Code ma anche l’iniziativa “Chiesa – Museo” ed ancora trekking urbano e trekking naturalistico. Ringrazio al riguardo anche l’assessore alla Cultura Rosalinda Perna per l’eccellente lavoro condotto. Borghi come Somma Vesuviana sono essenziali perché è proprio in questi luoghi che grazie al patrimonio culturale può svilupparsi l’indotto economico che potrebbe stabilizzare e rafforzare la crescita dell’Italia”.

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