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“La situazione è difficile. Abbiamo raddoppiato i posti letto per i bimbi con il covid, passando da 10 a 20 che oggi sono tutti pieni”.

Così Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, spiega all’ANSA la situazione difficile dell’ospedale pediatrico, punto di riferimento per i bambini di tutta la Campania.

“Il reparto – spiega Tipo – è completamente pieno. Abbiamo una percentuale di accessi al pronto soccorso di bimbi malati di covid di 50 al giorno. Sono numeri inimmaginabili fino a due settimane fa, che non avevamo mai avuto. La maggior parte si tratta di bimbi lattanti, al di sotto di un anno. Hanno la febbre anche alta che spaventa i genitori che li portano qui e dal nostro tampone emergono positivi. Per fortuna non tutti necessitano del ricovero, la maggior parte non hanno patologie respiratorie né sono disidratati e quindi li mandiamo a casa con controlli del pediatra di base. Meno del 10%, invece, li ricoveriamo”. Una situazione difficile per il Santobono che però affronta con coraggio la pandemia che sta attaccando la società dei bambini: “I genitori – spiega Tipo – sono spaventati e cerchiamo di rassicurarli, spieghiamo loro le manifestazioni da tenere sotto controllo e di interfacciarsi con il pediatra di famiglia, che poi ci ricontatta se vede che la cosa stesse stiano peggiorando. L’Omicron si comporta così, lo dicevamo da tempo che se una buona parte dell’età adulta è vaccinata, il virus per sopravvivere deve aggredire chi non ha anticorpi e quindi parliamo dei bimbi non vaccinati da 0-5 anni, in cui il covid trova terreno molto fertile. Attualmente i bambini costituiscono infatti il 30-35% di tutti i positivi in Italia”.

DATI NAZIONALI

Nella settimana tra il 28 dicembre e il 3 gennaio sono cresciuti dell’86% i pazienti ricoverati per Covid sotto i 18 anni (rispetto al totale dei pazienti pediatrici dei sette giorni precedenti).

Sono i dati degli ospedali sentinella della Fiaso, (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere).

Il numero dei bambini ricoverati è quasi raddoppiato passando da 66 a 123 ed è triplicato il numero di piccoli in terapia intensiva: da 2 a 6 in una settimana. Tra i piccoli degenti il 62% ha tra 0 e 4 anni, è quindi in una fascia di età non vaccinabile. I dati sono raccolti da 21 strutture ospedaliere e 4 ospedali pediatrici.

Sempre nella settimana tra il 28 dicembre e il 4 gennaio il tasso di crescita dei ricoveri Covid negli ospedali sentinella Fiaso ha avuto una accelerazione del 25,8%. Emerge dal report sui dati raccolti da 21 strutture sanitarie e ospedaliere e 4 ospedali pediatrici distribuiti su tutto il territorio. La proporzione tra pazienti vaccinati e no vax rimane stabile: i non vaccinati ricoverati in rianimazione sono il 72% del totale. La metà godeva di buona salute e non aveva comorbidità. Il range di età va dai 18 agli 83 anni.

A livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto nei reparti ospedalieri sale al 20% e, in 24 ore, cresce in 13 regioni, raggiungendo livelli più critici in Valle d’Aosta (47%), Calabria (32%), Liguria (31%) e Umbria (con +3% raggiunge il 27%). A crescere sono anche: Abruzzo (al 16%), Campania (19%), Emilia Romagna (18%), Lazio(20%),Lombardia (22%), Piemonte (24%), Puglia (12%), Sicilia (24%), Toscana (16%). Stabili oltre soglia del 15%: Basilicata (20%), Friuli (24%), Marche (23%), PA Bolzano (17%), Sicilia (24%),Veneto (20%). Il tasso è in calo nella PA Trento (al 19%) e Sardegna (9%). Questi i dati Agenas del 4 gennaio.

I posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 restano al 15% a livello nazionale ma crescono in 6 regioni: Abruzzo (arrivando al 13%), Basilicata (4%), Lombardia (15%), PA di Bolzano (19%), Piemonte (19%) e in Valle d’Aosta (con un +3% arrivano al 12%). Stabile oltre la soglia del 10% in Calabria (15%), Emilia Romagna (15%), Lazio (17%), Liguria (21%), Marche (21%), PA di Trento (24%), Sicilia (13%), Toscana (15%), Umbria (12%), Veneto (19%). In calo in Campania (8%), Friuli (16%). E’ quanto emerge dal monitoraggio dell’Agenas, che confronta i dati del 4 gennaio con quelli del giorno precedente.

Nuovo ‘record’ di contagi giornalieri da Coronavirus in Veneto, con 16.871 casi in 24 ore, che portano il totale delle infezioni da inizio pandemia a 703.750, sfondando il ‘tetto’ di 700 mila. Il bollettino regionale segnala anche 28 decessi, con il totale delle vittime a 12.473. Numeri in aumento anche per gli attuali positivi, che sono 136.723, 12.364 in più di ieri. Crescono più lentamente rispetto a ieri i dati ospedalieri, con 1.395 ricoveri in area non critica (+29) e 211 in terpia intensiva (+2).

L’ospedale Bambino Gesù di Roma, specializzato nelle cure pediatriche, ha registrato un “aumento significativo” di bambini ricoverati per Covid: ad oggi, spiegano dall’ospedale interpellati in merito, sono 50, “raddoppiati nel giro di poche settimane. Mentre i bambini in terapia intensiva sono quattro”. Il Bambino Gesù fotografa un “aumento di ricoveri” che ha avuto inizio a novembre e “che ha avuto di recente un’impennata” con l’exploit dei contagi. Per far fronte a questa situazione, sono stati riorganizzati gli spazi: i ricoverati per Covid, che fino ad ora andavano prevalentemente nella sede di Palidoro, ora sono ospitati anche in quella del Gianicolo. “Non è che la malattia sia più grave ma, aumentando il numero dei contagiati, aumentano anche coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere, generalmente brevi – spiegano ancora dal Bambino Gesù -. I bambini sotto gli 11 anni sono meno vaccinati. Continuiamo a fare appello ai genitori per la vaccinazione”.(ANSA).

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