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NAPOLI – Niente treni della Circumvesuviana nel pomeriggio di Pasqua e l’Eav pensa alla possibilità di assicurare i collegamenti con le località più rinomate della provincia di Napoli (Pompei e penisola sorrentina) con un servizio sostitutivo su gomma.Termina con un ‘nulla di fatto’ la due giorni di confronto tra i vertici Eav e i rappresentanti dei lavoratori dell’Ente Autonomo Volturno.

Lo si apprende da fonti dell’Orsa, sindacato molto attivo su questo fronte negli ultimi giorni.L’incontro, avviato ieri e aggiornato ad oggi, è terminato senza un’intesa: anche il tentativo di tenere aperte domenica pomeriggio tutte le linee Eav è miseramente naufragato. Il pomeriggio di Pasqua la Circumvesuviana e le altre linee Eav saranno chiuse. L’ultima ipotesi al momento potrebbe essere garantire il trasporto dei turisti diretti da Napoli verso Pompei e i comuni della penisola sorrentina e viceversa con una serie di corse effettuate coi pullman. “Sull’Eav la Regione ha fatto la più grande operazione sociale salvando un’azienda con tremila dipendenti e che aveva ricadute occupazionali per altri ventimila lavoratori. Abbiamo recuperato 600 milioni di euro, salvato e risanato un’azienda sull’orlo del fallimento. In qualunque Paese civile, non dico gratitudine che non è di questo mondo, ma almeno ci si aspetterebbe rispetto. Ci troviamo invece di fronte  comportamenti che si commentano da soli, anche se non toccano tutti i dipendenti Eav e non tutte le organizzazioni sindacali, avendo registrato posizioni di correttezza e collaborazione. C’è però qualche settore sindacale e qualche settore di lavoratori all’interno dei quali si pensa di fare il proprio comodo. Devono sapere che andremo avanti a carrarmato. Ci saremmo andati comunque, a maggior ragione avendo garantito il lavoro. Tutto riguarda il turno pomeridiano di Pasqua, si è aperta una lunga contrattazione..150…200…250 euro. Bene: se non li vogliono, fa niente. Staremo a casa. Ma se qualcuno pensa ancora al vecchio metodo del ricatto o dell’intimidazione, ha sbagliato indirizzo. Mi dispiace, in questi giorni dovremmo trasmettere messaggi di pace. Ma anche a Pasqua, se qualcuno pensa di ricattare l’azienda, se lo tolga dalla testa. Non vogliono trovare un’intesa ragionevole? Staremo a casa nel pomeriggio di Pasqua”.

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