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NAPOLI – Le commissioni Attività Produttive, presieduta da Vincenzo Solombrino, e Politiche urbane, presieduta da Eleonora De Majo, hanno affrontato oggi in seduta congiunta il tema della riapertura del parco dell’Edenlandia insieme all’assessore competente Enrico Panini, ai vertici della Mostra d’Oltremare e dei rappresentanti della società New Edenlandia. Presente anche una rappresentanza di sigle sindacali che hanno anticipato nuove azioni a tutela dei lavoratori in attesa di riassunzione.

A breve distanza dal precedente incontro del 21 luglio scorso, si è ritenuto necessario fare un nuovo punto della situazione con tutti gli attori della vicenda, ha chiarito in apertura il presidente Solombrino. Occorre definire, ha aggiunto la presidente De Majo, le responsabilità di un ritardo di tre anni rispetto all’affidamento del Tribunale e delle gravi difficoltà create ai lavoratori ormai privi di strumenti di sostegno al reddito. Un nuovo progetto tecnico, aggiornato con le indicazioni già fornite dalla Soprintendenza, e sottoposto all’ente proprietario Mostra d’Oltremare, è la novità portata oggi in commissione dalla società New Edenlandia, per la quale restano da completare solo il dieci per cento delle attività necessarie alla riapertura del parco, che si intende effettuare entro l’anno in corso. Data certa, qualità dell’investimento e chiarezza sull’utilizzo dei cinquantatrè lavoratori in attesa, ormai privi di sostegno al reddito. Sono le tre condizioni che l’Ente Mostra d’Oltremare, ha sottolineato il consigliere delegato Giuseppe Oliviero, ha posto alla società per mantenere il rapporto contrattuale che lega i due soggetti. Troppi cambiamenti nella compagine societaria, a partire dall’affidamento fatto nel 2014 dal Tribunale fallimentare, hanno infatti messo a dura prova, insieme alle molte date di riapertura indicate e non rispettate, la credibilità della società, pur riconoscendo le grandi difficoltà rispetto agli interventi da realizzare. La Mostra, però, ha chiarito la presidente Donatella Chiodo, ha sempre fatto la propria parte, monitorando attraverso i propri uffici tecnici il rispetto del crono programma di interventi di manutenzione straordinaria indicati nel contratto di locazione, che proprio per l’importanza e la difficoltà delle attività, prevede canoni annui inizialmente più bassi.
Per i rappresentanti della società, il presidente Pasquale Marrazzo e l’amministratore Eugenio Strazzullo, la data del 2017 sarà rispettata, così come l’impegno di non rinunciare alla forza lavoro, ma va sottolineato che con un parco chiuso e le attività ferme la difficoltà di impiegare lavoratori su attività diverse da quelle proprie è evidente. La proposta di una riassunzione con una diminuzione di ore lavorate e di oneri relativi non è stata presa in considerazione dai sindacati che, con Massimo Taglialatela, segretario regionale della Uilcom, hanno oggi ribadito la totale mancanza di elementi di novità da parte della società, oggi come tre anni fa. I lavoratori e la città non hanno più tempo e per questo è stato avviato un percorso con la Prefettura e il Tribunale per arrivare alla revoca dell’affidamento deciso nel 2014.
Sul ruolo degli uffici comunali, la dirigente dello Sportello unico edilizia privata Rosaria Contino ha ribadito la massima collaborazione assicurata nel corso di questi anni e l’attesa di un progetto conforme al PRG condiviso dalla Mostra e conforme alle prescrizioni della Soprintendenza. Qualsiasi data di riapertura venga indicata segnerà comunque un ritardo rispetto alle attese, per l’assessore Panini, che ha richiamato all’impegno di tutti per la ricerca di fonti di finanziamento per il sostegno ai lavoratori che non possono più attendere.
I consiglieri intervenuti: Lebro (La Città) ha definito rilevante la notizia della presentazione del progetto alla Soprintendenza, significativo di un dialogo finalmente proficuo; Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) per il quale dopo tre anni di annunci occorre capire cosa non ha funzionato e quali sono le difficoltà della società New Edenlandia; Troncone (Misto) che ha rilevato la mancanza ab origine di un progetto e di un piano di investimenti, chiedendo che venga fornita alla commissione la documentazione sul progetto presentato ora alla Soprintendenza e sul rispetto del crono programma indicato nel contratto sottoscritto nel 2014; Frezza (Riformisti democratici con de Magistris) per il quale ci troviamo di fronte all’ennesimo progetto, mentre manca chiarezza sulla sorte dei lavoratori e sulla ripresa delle attività; Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra) per chiedere di conoscere chi non ha fatto la sua parte e chi deve ora attivarsi per risolvere la situazione; Gaudini (Verdi Sfasteriati) per il quale manca ancora, nonostante gli annunci, un’idea precisa su cosa si andrà a fare e sulle modalità di mantenimento dei livelli occupazionali; Brambilla (Movimento 5 Stelle) per ricordare che la scelta del tribunale fallimentare era caduta su una società che offriva maggiori investimenti e maggiori tutele per i lavoratori, mentre i fatti sembrano smentire questo dato e parlano di un soggetto che ha sottovalutato la situazione e l’entità economica degli interventi; Moretto (Prima Napoli) che ritiene evidente che la società non ha fatto bene le sue previsioni, ma occorre approfondire le responsabilità e trovare finalmente una soluzione; Andreozzi (Dema) per il quale non vi è alcuna chiarezza sul piano industriale, i tempi di riapertura e sui motivi di questo grave ritardo accumulato.

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