NAPOLI– Qualcuno dopo la laurea e la specializzazione sceglie il Nord Italia o l’Estero per trovare lavoro adatto alla propria formazione. Li chiamano “cervelli in fuga”.Altri invece, riescono a trovare un’occupazione anche a Napoli dove negli ultimi anni sono molte le aziende che hanno deciso di investire sul territorio creando occupazione.Un’inversione di tendenza rispetto al fenomeno dei cervelli in fuga:

a fornirne un esempio pratico sono i rappresentanti di “Alumni Ipe”, associazione che raduna gli ex allievi dell’Ipe, l’accademia di alta formazione post universitaria di Napoli, che si è ritrovata in assemblea con i suoi iscritti al Museo di Capodimonte per una visita culturale ai capolavori che si trovano esposti.All’evento sono intervenuti anche il presidente di Ipe, Raffaele Calabrò, e il presidente di Alumni Ipe, Gaetano Vecchione.L’occasione è servita anche a fare il punto sugli effetti del bando sociale di Alumniipe che ha portato alla nascita nei quartieri Chiaia e Materdei di Napoli di due orti urbani in favore dei bambini meno abbienti gestiti dall’associazione Centro Shalom.

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