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RIETI- Siscava senza sosta nelle zone colpite dal sisma della scorsa notte. Situazione molto grave ad Accumoli, dove il bilancio è di 4 morti accertati e almeno 8 dispersi.

Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie. Il recupero è avvenuto in un altro punto rispetto a quello dove si sta cercando la famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. Sono 2.500 gli sfollati in questo centro, ha detto il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, precisando che circa 2.000 di essi sono villeggianti per la stagione estiva: “Cercheremo di assisterli tutti ma è meglio se lasceranno il paese”. “La ferita dell’Aquila è ancora fresca e temiamo di essere dimenticati…”, ha aggiunto il sindaco.Vittime anche a Pescara del Tronto, una frazione di Arquatavicina all’epicentro, pochi chilometri prima di Accumoli. Tra questi una coppia di anziani coniugi e una bambina di pochi mesi, sembra nove, che era nell’abitazione con i due genitori estratti ancora vivi e portati in ospedale. Un unico blocco di macerie sulla strada, si scava: questo quello che si vede all’arrivo del paese. Due bambini di 4 e 7 anni, fratellini, sono invece stati salvati in quanto la nonna li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie. Tutta la frazione continua ad essere inaccessibile dalla statale.

39 forti scosse in poco più di 3 ore
Sono state 39 in poco più di tre ore le principali scosse di terremoto, di magnitudo pari o superiore a 3, avvenute fra Lazio, Umbria e Marche a partire dalle 3:36, quando un terremoto di magnitudo 6 ha colpito Rieti. Le più forti scosse successive alla principale sono state registrate finora nella zona di Norcia (Perugia): la prima con una magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4:33, preceduta appena un minuto prima, alle 4:32, da una scossa di magnitudo 5.1.

Terremoto causato dal processo di estensione dell’Appennino
E’ lo ‘stiramento’ dell’Appennino, ossia il processo di estensione da Est a Ovest, il meccanismo all’origine del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito Rieti alle 3:36 del 24 agosto, con numerose repliche in una zona di circa 30 chilometri compresa fra Lazio, Marche e Umbria. Lo indicano le prime analisi condotte dai sismologi dell’Ingv. “Il tipo di movimento osservato dai dati sismici indica una faglia estensionale, simile a quella all’origine dei terremoti più recenti e vicini, ossia quello de L’Aquila del 2006 e quello di Colfiorito del 1997”, ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. “Anche quei terremoti – ha aggiunto – erano stati superficiali, avvenuti come questo alla profondità compresa fra 8 e 10 chilometri, cosa che spiega i forti scuotimenti”.

Scosse sempre meno intense, ma l’andamento è imprevedibile
Le decine di repliche sono sempre meno intense, ma per i sismologi dell’Ibgv l’andamento della situazione è “imprevedibile”, al momento è cioè impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale.
“L’andamento della magnitudo è andato calando nelle repliche osservate finora, ma è presto per trarre conclusioni”, ha rilevato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. “Al momento non si possono escludere scosse confrontabili alla principale perché siamo ancora nelle prime ore di una situazione in evoluzione, il cui andamento è imprevedibile”, ha rilevato un altro sismologo dell’Ingv, Andrea Tertulliani.
Nella sala sismica dell’Ingv si sta lavorando per registrare e analizzare la distribuzione delle repliche, che sembrano circondare la zona dell’epicentro. “La scossa principale – ha aggiunto Amato – è al centro delle distribuzione delle repliche alle due estremità della faglia.
Nell’arco delle prime 2-3 ore le più forti si sono concentrate ai bordi della zona colpita, in un raggio di 30 chilometri”. Le repliche sono state oltre 40 solo nelle prime tre ore e si sono registrate sia a Sud della zona dell’epicentro, fino ad Amatrice, e a Nord fino a Norcia. “Stiamo valutando – ha concluso Amato – se questi dati possano essere un indizio per capire come potrà evolvere la situazione”. (FONTE ANSA)

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