NAPOLI – Il prossimo 7 giugno sarà emessa la prima sentenza sulla vicenda della morte di Lino Apicella, l’agente di Polizia ucciso da dei rapinatori in fuga. La Procura chiede l’ergastolo mentre per la difesa si tratta di omicidio stradale.

In diretta telefonica a La Radiazza è intervenuto l’Avv. Gennaro Razzino, rappresentate legale della moglie di Apicella che si è costituita parte civile: “Sono due reati completamente diversi. Per l’omicidio stradale alla base c’è la colpa, quindi è qualcosa di molto forzato. I rapinatori hanno tentato la fuga per sottrarsi alla cattura e quindi è impossibile che abbiano accettato un evento differente dalla morte di Apicella, lo dimostrano le dinamiche degli eventi e le testimonianze. Per i due reati le condanne hanno una durata molto diversa. In questo modo i rapinatori potrebbero avere pene moto lievi. Noi non vogliamo essere giustizialisti, vogliamo un giusto processo in nome di uomo che ha perso la vita per portare ordine e legalità nelle strade.”

“Non possiamo assolutamente accettare che il reato venga derubricato ad omicidio stradale, sarebbe vergognoso. Come si può pensare di mettere fine al crimine e alla violenza dilagante senza la certezza delle condanne? Serva assolutamente una riforma. Per Apicella, per il quale di i 17 maggio a Napoli in vico Casciari, zona orefici, si è tenuta una cerimonia commemorativa in onore ed è stata restaurata per lui un’antica edicola votiva della Madonna dove è stata introdotta una sua foto, chiediamo giustizia”. – le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e del conduttore radiofonico Gianni Simioli. Ad Apicella è stata dedicata da poco un’antica edicola votiva in vico Casciari a Napoli in zona Piazzetta Orefici intitolata alla Madonna dell’Arco ad opera della comunità locale che si ribella alla malavita e sceglie di abbracciare chi opera in difesa dei più deboli.

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