NAPOLI – Il Consiglio di Stato ha stabilito che il murale dedicato al baby rapinatore Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli è abusivo e deve essere cancellato. Lo racconta il Mattino.

La gigantografia di 36 metri quadrati deve essere rimossa così come aveva già stabilito il Tar di Napoli oltre un anno fa. Il Comune può ora far applicare la sentenza e, nel caso il condominio non provveda autonomamente a cancellare il murale, procedere alla cancellazione e chiedere il risarcimento delle spese.

Il Consiglio di Stato, pur riconoscendo la peculiarità del caso che è riferito «ad un dipinto murale in memoria di un adolescente del quartiere deceduto in circostanze connesse allo svolgimento di una rapina», entrare nel merito della vicenda, ma semplicemente esprimersi sulla questione edilizia. «Resta fuori dal contesto decisorio – viene spiegato – ogni altra considerazione “meta-giuridica”, estranea ai poteri del giudice amministrativo e rispetto alla quale questo giudice non può e non deve orientare il compito decisionale».

“Questo murales deve essere subito rimosso dato che, oltre alle questioni edilizie, ha sempre rappresentato un omaggio alla delinquenza essendo diventato anche meta di pellegrinaggio da parte di famiglie mafiose e di camorristi. Ricordiamo, ad esempio, l’episodio che denunciammo nel giugno 2021 quando da Palermo arrivarono ai Quartieri Spagnoli amici e parenti di Emanuele Burgio, figlio del boss Filippo Burgio, rinchiuso nel carcere di Voghera per mafia ed estorsioni, ucciso in agguato nel quartiere Vucciria a Palermo, per fare visita ai familiari di Ugo Russo e rendere omaggio a un simbolo della delinquenza.

 

Intanto il prossimo aprile avrà luogo il processo contro il padre di Ugo Russo che più volte mi ha minacciato di morte. Spero che la giustizia faccia il suo corso.

 

Mentre si parla del murale di Russo, a Forcella sono ricomparse le scritte sui muri inneggianti a Luigi Caiafa. Altro baby rapinatore morto durante un tentativo di rapina. Lo Stato deve rispondere subito. Sui nostri territori prolificano gli omaggi ai boss e ai baby rapinatori mentre non vengono ricordati gli eroi e le vittime”- le parole del deputato Francesco Emilio Borrelli che da anni si batte contro la mitizzazione pubblica della criminalità e della camorra nel napoletano

 

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