NAPOLI – Il giudice del lavoro del Tribunale di Napoli, Maria Rosaria Lombardi, si è riservata per i prossimi giorni una decisione in merito al processo sul ricorso presentato dal sindacato contro i licenziamenti alla Whirlpool di Napoli. Oggi sono stati ascoltati i testi delle organizzazioni dei lavoratori e dell’azienda che hanno avvalorato le tesi delle parti. Poi si è passati all’esame delle motivazioni della causa.
“Rispetto alla complessità e alla delicatezza del tema al centro di questo ricorso, – ha dichiarato l’avvocato di parte Fiom Lello Ferrara – il giudice è stato abbastanza celere e così crediamo sarà anche nella decisione. La causa è stata condotta con grande responsabilità e quale sarà l’esito non possiamo immaginarlo, soprattutto su una questione così complessa, che riguarda due piani industriali triennali che riguardavano l’intera presenza di Whirlpool in Italia, impegnandosi a mantenere nelle regioni interessate almeno un sito produttivo per regione, cosa che poi scompare con la decisione di abbandonare Napoli”.
“Noi – ha detto il segretario generale Fiom-Cgil Napoli, Rosario Rappa – siamo in attesa con tranquillità di quello che il giudice deciderà. Siamo consapevoli e soddisfatti della tenuta degli avvocati e del testimone che abbiamo chiamato. Il tema è tutto sulla condotta antisindacale dell’azienda. Attendiamo la sentenza del giudice e sulla base di ciò decideremo come andare avanti. È chiaro che se ci ritroveremo di fronte ad un esito positivo si modifica lo stato dell’arte della vertenza, avendo tempo fino a marzo. In caso contrario, – ha concluso Rappa – ci sono tanti di quei vizi di forma su cui impugnare i licenziamenti, sul cui fronte siamo tranquilli”.
“Il giudice – ha detto la segretaria Fiom-Cgil Nazionale, Barbara Tibaldi – si è riservato una decisione. Noi auspichiamo che le ragioni che abbiamo esposto, che dimostrano la cattiva fede di Whirlpool nel firmare un accordo che non avrebbe rispettato, consentano a questi lavoratori di avere il tempo necessario per costruire un nuovo progetto e un futuro. Siamo di fronte ad una multinazionale che rifiuta di dare anche solo qualche giorno ed un governo – ha concluso Tibaldi – che si dichiara pronto a presentare un nuovo futuro a partire dal 15 dicembre”.

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