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NAPOLI – Decine e decine di bagnanti in acqua, nel mare di Napoli, malgrado il divieto di balneazione in vigore da sabato mattina su buona parte del litorale cittadino.

L’ordinanza del Comune, firmata venerdì sera, è giunta all’improvviso, in piena stagione turistica e alla vigilia di un caldo weekend che ha visto presi d’assalto lidi e spiagge libere.

Già sabato, i trasgressori erano stati numerosi: ieri, domenica, la folla è aumentata, sia sugli arenili – dove l’accesso è comunque consentito – sia tra le onde, dove in assenza di controlli moltissimi stanno facendo tranquillamente il bagno confidando nella limpidezza delle acque.

Il divieto di balneazione – un fulmine a ciel sereno, dopo anni di fruizione serena del mare cittadino da parte di residenti e turisti – è stato disposto tra Marechiaro e piazza Nazario Sauro, in seguito ai risultati delle analisi sulle acque che l’Arpac, l’agenzia regionale per l’ambiente, esegue abitualmente ogni due settimane. Stavolta i prelievi sono avvenuti in concomitanza con le forti piogge tra domenica e lunedì, e secondo gli esperti l’aumentata pressione nella rete fognaria potrebbe aver fatto tracimare dei serbatoi di contenimento provocando l’improvviso innalzamento del livello di colibatteri nel mare. Domani verranno eseguite nuove analisi, nella speranza che con il bel tempo la situazione sia tornata normale e il divieto possa essere revocato già a metà settimana, comunque prima del prossimo weekend.

“Il divieto di balneazione a Napoli dopo i valori anomali ritrovati in mare, è stato gestito con superficialità e improvvisazione. Avremmo voluto vedere l’assessore competente sui lidi, sui moli turistici e sulle varie spiagge a spiegare ai cittadini la situazione. In molti, tra cui gli addetti ai lavori, invece non sapevano neppure del divieto. Impensabile. Come ha ribadito l’Arpac il Sindaco avrebbe potuto chiudere la balneazione stesso lunedì scorso tutelando la salute dei cittadini che inconsapevolmente hanno fatto il bagno gli scorsi martedì e mercoledì in acque che avevano superato i parametri di legge. Il comune avrebbe dovuto sapere quali azioni preventive più opportune mettere in campo per prevenire la grave situazione che si è generata mettendo a rischio la salute dei cittadini. Ci meravigliamo che l’assessore non si sia fatta nemmeno vedere in questi giorni per coordinare le azioni da mettere in campo e risulterebbe che l’ordinanza non sia stata nemmeno inviata agli altri enti preposti per i dovuti interventi. Parliamo di un provvedimento, seppur dovuto, che ha causato grossi danni alla città e al turismo, in una fase così delicata, e che meritava grande organizzazione e competenza. Invece è stato tutto affrontato nella maniera peggiore. Tant’è che in moltissimi hanno ignorato il divieto tuffandosi in acqua, sia sabato che soprattutto domenica, quando la folla è aumentata. In assenza di controlli, e di una campagna mediatica importante, ognuno si è sentito libero di fare il proprio comodo. I danni di immagine e al comparto economico e turistico sono gravissimi. Una gestione che definire dilettantistica e improvvisata è anche poco”. Così Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde.(ANSA).

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