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NAPOLI – Venerdì 17 febbraio alle ore 20.,30 per la rassegna AstraDoc -Viaggio nel cinema del reale – organizzata da Arci Movie, Parallelo 41, Università Federico II e Coinor, doppio appuntamento di qualità: In(felix) (2016, 9’ 36’’)

di Maria Di Razza vincitore del Premio Miglior Colonna Sonora al Festival “I 400 corti – Palestrina Film Festival” e in concorso ora in diversi Festival Internazionali  e “La lunga strada Gialla” (2016, 79’) di Christian Carmosino e Antonio Oliviero, vincitore del premio “Ambiente e società” al Festival Cinemambiente di Torino.Saranno presenti i registi Maria Di Razza e Christian Carmosino.Introdurranno le proiezioni i giornalisti Alessandro Chetta e Vincenzo Iurillo. “IN(FELIX)”: Un viaggio in un immaginario futuro che stiamo contaminando. Quando tempo fa – dice la regista Maria Di Razza – ho letto un articolo del geologo Giovanni Balestri che profetizzava, fatti alla mano, la fine della vita nella mia terra nel 2064, ho sentito l’esigenza di raccontare questo fenomeno mediante la settima arte. Certamente un lavoro cinematografico non può avere la pretesa di proporsi come panacea della drammaticità sociale che il fenomeno sta generando ma, come sempre, il cinema può dare un prezioso contributo alla campagna di sensibilizzazione che si sta mettendo in atto. “LA LUNGA STRADA GIALLA”: Federico e Mirko, due giovani palermitani, decidono di partire da Portella della Ginestra in sella ai loro muli, Govanni e Paola, con l’obiettivo di arrivare al Quirinale e portare il loro messaggio di ecologia e giustizia sociale. Un viaggio di oltre 1200km, in cui i due protagonisti incontrano pastori, contadini, pescatori e tanta gente comune. Alla ricerca della loro identità, del contatto con un mondo rurale che ormai sembra scomparso, ma soprattutto di un confronto con tante persone che testimoniano la vitalità di un territorio, il Sud, avvilito dalla criminalità e dalla cecità di un progresso incapace di assimilare le tradizioni e i valori umani. A rendere straordinario il viaggio di Federico e Mirko, è il fatto che esso è compiuto a dorso di mulo, antico simbolo del lavoro e della cultura rurale, trasformando questa avventura ‘on the road’ in quella di due improbabili moderni ‘cavalieri erranti’, in cui l’eccentrico eroismo dei due protagonisti viene accompagnato dalla (letteralmente) massiccia presenza di altri due eroi, i muli Giovanni e Paolo. Il documentario è realizzato grazie alla sinergia di alcuni filmmakers di Sicilia, Calabria, Campania e Lazio, che a tappe hanno seguito questo incredibile viaggio da Palermo a Roma. Il risultato è un puzzle di eventi rivolti a costruire un ritratto dei personaggi e a mostrare come un progetto sociale, per quanto idealista e visionario, possa realizzarsi grazie al coraggio e all’ostinazione di due ragazzi mossi da una grande sete di confrontarsi e condividere le proprie idee con la gente di questo controverso territorio. Un viaggio al contrario, dal Sud al Nord, con le immagini panoramiche di un’Italia sorprendente, attraverso le tinte noir della cronaca nelle regioni più corrotte, non solo dalla politica, ma del pensare comune. Il documentario suscita una divertente ma profonda riflessione sull’Italia di oggi attraverso lo sguardo ingenuo e idealista di due suoi bizzarri e fieri figli: Federico, Mirko fedelmente accompagnati dai loro muli Giovanni e Paolo.La rassegna prosegue con Pippo Delbono con il suo “Vangelo” (31 marzo) presentato a Venezia pochi mesi fa, Gianluca Loffredo e Nazareno Manuel Nicoletti (24 Marzo con “My Nature” e “Moj Brate – Mio Fratello”). A questi si aggiungono diversi film internazionali, premiati in tutto il mondo, come quelli sulla segretaria di Goebbels (“A German Life” il 7 aprile), la recente riflessione sull’Europa di “Democracy” di David Bernet (in collaborazione con il Goethe Institut Neapel”, e l’ultima opera del grande maestro argentino Patricio Guzmán, “La memoria dell’acqua” il 17 marzo. Infine, due titoli interessanti della rassegna nazionale “L’Italia che non si vede” a cura di UCCA (Unione dei circoli cinematografici dell’Arci), “Il fiume ha sempre ragione” di Silvio Soldini e “Porno e libertà” di Carmine Amoroso”.

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