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NAPOLI – Nell’arena cinematografica all’aperto di Città della Scienza, teatro della rassegna di cinema “Movies music and stars”, in programma fino al 31 luglio, una serata speciale che ha provato a raccontare attraverso il cinema, la scienza e la letteratura d’inchiesta il grande dramma delle “stragi di amianto” nelle fabbriche italiane.In occasione della proiezione del film di Francesco Ghiaccio “Un posto sicuro” (con Marco D’Amore, Giorgio Colangeli e Matilde Gioli) si è tenuto l’incontro

“Le stragi di amianto nel silenzio della polvere”, una discussione a più voci, organizzata in collaborazione con il Ceinge, il Centro di Ingegneria Genetica diretto da Franco Salvatore, e con l’Università Suor Orsola Benincasa, sede della Scuola di Cinema e Televisione, diretta dal produttore Nicola Giuliano.Una discussione partita proprio dal controverso “caso Eternit”, raccontato dal film e ancora oggi oggetto di una interminabile battaglia processuale.L’incontro, introdotto da Valeria Aiello, coordinatore organizzativo di “Movies Music and Stars – Estate a Bagnoli”, e coordinato da Roberto Conte, direttore della comunicazione dell’Università Suor Orsola Benincasa, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Antonello Petrillo, direttore dell’Urit, l’Unità di Ricerca sulle Topografie Sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa, autore del volume “Il silenzio della polvere. Capitale, verità e morte in una storia meridionale di amianto” (Mimesi Edizioni), Massimo Zollo, docente di Genetica all’Università degli Studi di Napoli Federico II e principal investigator del Ceinge, e dello psichiatra Ignazio Senatore, fondatore di “Cinema e Psicanalisi”.

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