NAPOLI (di Elvira Sagliocco) – La lotta al bullismo parte da Casal di Principe.

A portare avanti la battaglia nazionale sarà Marco Sentieri, che con le note e le parole della canzone “Billy Blue”, proverà a fare breccia nel mondo dei giovani grazie a Sanremo.

Dopo il duo casertano Daudia e la giovanissima cantante di Casapulla Miriana D’Albore, un altro artista di “Terra di Lavoro” proverà a ritirare il passaporto per la sezione “Nuove Proposte” della prossima edizione, la 70°, del Festival della Canzone Italiana.

E Marco Sentieri, al secolo Pasquale Mennillo, giovane cantautore 34enne, di grinta ne ha da vendere.

L’ha dimostrato sin da ragazzino, quando a 12 anni ha iniziato a cantare a livello amatoriale, l’ha sottolineato a 16 anni, quando ha inciso i suoi primi brani e quando nel 2016 ha partecipato a XFactor, nell’edizione rumena, arrivando alle fasi finali.

In questi anni di gavetta e musica è stato accompagnato dai suoi amici Paolo, Nicola e Alessandro, i componenti della sua band, in tutte le sue esibizioni dal vivo nelle svariate location, nelle feste private o di piazza, in cui sono venute fuori in modo dirompente due fattori principali: la bravura e la determinazione nel vedere realizzato il suo sogno.

Oltre ad aver aperto i concerti di artisti del calibro di Clementino, Rocco Hunt, Gemelli Diversi, Neri per Caso, Boombadash e Moreno, può vantare con orgoglio di essere l’unica voce, quella voce cupa e rabbiosa che lo caratterizza, a rappresentare il Sud, l’unico campano ad essere rimasto in gara.

Si, perché è tra i 10 artisti che si sono guadagnati il biglietto per la finale di “Sanremo Giovani 2019”, la serata evento di giovedì 19 dicembre condotta da Amadeus e trasmessa su Rai1 dalla cittadina ligure.

Solo 5 entreranno a far parte della rosa degli 8 candidati della categorie “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo 2020, insieme ai 2 vincitori di Area Sanremo e alla vincitrice di Sanremo Young, Tecla Insolia.

La canzone, arrangiata dal noto Maestro Adelmo Musso e scritta da Giampiero Artegiani, compianto autore e paroliere scomparso a febbraio di quest’anno, che ha firmato famosissime canzoni come “Mani nelle mani” di Michele Zarrillo, “A casa di Luca” di Silvia Salemi e “Perdere l’amore”, che stravinse il Sanremo 1988 con Massimo Ranieri, affronta il tanto delicato quanto profondo e odierno tema del bullismo.

Tratta da una storia vera, è la storia di Billy, un ragazzino che veniva costantemente bullizzato a scuola da un suo compagno di classe, di buona famiglia, benestante.

A distanza di anni, si ritrova a salvargli la vita, quando il suo bullo rovinatosi con alcool e droghe, uscito da galera, sta per buttarsi da un ponte.

“Questo è un tema a cui tengo veramente tanto – ha affermato il giovane cantautore – perché anche io da bambino sono stata vittima di bullismo.

Il mio intento, infatti, è quello di portare un importante messaggio della “non alla violenza”, in generale: no al bullismo, no ai maltrattamenti, no alla violenza sulle donne, in qualsiasi ambito insomma. Siamo nel 2020 e non è possibile tollerare ancora questo tipo di atteggiamento.”

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