NAPOLI – L’Italia metalmeccanica oramai viaggia sempre di più a due velocità ed aumentano gli squilibri territoriali tra Nord e Sud.

I tantissimi tavoli di crisi aperti in Campania e mai risolti dai diversi Governi di questi ultimi anni, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, oggi Ministero delle Imprese e Made in Italy e presso la Regione Campania evidenziano che esiste in Italia una emergenza dell’Industria metalmeccanica Campana.

Il 2023 è iniziato nello stesso modo in cui si è concluso l’anno 2022, con l’aggravante che molte delle crisi aperte rischiano di concludersi drammaticamente con l’espulsione dal lavoro di migliaia di Lavoratrici e Lavoratori.

La Campania è stretta fra il lavoro che manca, le crisi industriali e la crisi energetica che strozza le famiglie.

Dentro queste crisi drammatiche che coinvolgono migliaia di lavoratrici e lavoratori con le loro famiglie, qual è stato il ruolo, la funzione ed il contributo anche delle nostre Istituzioni locali?

In ordine di tempo, le vertenze della Jabil Circuit Italia di Marcianise (CE) e del Gruppo Dema, con due stabilimenti a Somma Vesuviana (NA) e Paolisi (BN), potrebbero concludersi già dai prossimi giorni con una messa in discussione di circa 1000 Lavoratrici e Lavoratori.

A tutto ciò si unisce la difficile situazione dei lavoratori che, negli anni, hanno aderito ai percorsi di reindustrializzazione. Ad oggi, questi accordi hanno soltanto prodotto ulteriori ammortizzatori sociali come nel caso della crisi che sta coinvolgendo il territorio di Caserta.

E se contiamo l’enorme quantità di ore di cassa integrazione che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando l’industria dell’automotive con le crisi delle aziende legate alla mobilità che nella nostra regione, prevalentemente tra Napoli ed Avellino, ha sempre avuto un ruolo determinante, la situazione è ancora più grave.

Come Fim, Fiom e Uilm della Campania denunciamo ancora una volta che siamo di fronte al rischio concreto che l’industria metalmeccanica Campana fallisca.

Per queste motivazioni, nel rapporto continuo con Cgil, Cisl e Uil Campania e Fim, Fiom, Uilm Nazionali, crediamo sia necessario intensificare le iniziative a difesa degli insediamenti produttivi ancora presenti.

Nelle prossime settimane attiveremo ulteriori confronti con le strutture territoriali, con i quadri e i delegati metalmeccanici della Campania per costruire un percorso di mobilitazione regionale dei metalmeccanici Campani insieme alle Confederazioni di Cgil, Cisl e Uil e chiediamo ancora una volta alla Regione Campania di avviare un tavolo permanente di confronto che permetta di affrontare in maniera sinergica ed organica i tanti punti di crisi ancora aperti, con una logica di visione complessiva e di prospettiva.

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