NAPOLI – “Il pacchetto di modifiche alle attuali regole bancarie europee presentato oggi a Bruxelles dal Vice Presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, va nella direzione giusta. Ulteriori misure dovranno essere introdotte nel pacchetto con la collaborazione dei Co-legislatori Parlamento e Consiglio”.
Così il Credito Cooperativo valuta le misure per mitigare l’impatto dell’emergenza Coronavirus sul sistema economico ed assicurare un adeguato flusso finanziario a famiglie e piccole e medie imprese.
In particolare, le modifiche al Regolamento CRR2 annunciate dal Vice Presidente Dombrovskis accolgono alcune delle richieste di modifica alla normativa bancaria europea contenute in una lettera inviata il 17 aprile scorso dall’Associazione Europea delle Banche di Credito Cooperativo (EACB), anche su iniziativa di Federcasse a nome del Credito Cooperativo.
Tra queste, primariamente: a) il rinvio di un anno dell’attuazione di Basilea 3plus; b) il posticipo di almeno un anno dell’applicazione di alcune parti di CRR 2/CRD 5 che dovevano entrare in vigore da dicembre 2020 e da giugno 2021 (ad esempio l’indice di leva finanziaria); c) l’anticipazione di un anno delle nuove regole del cosiddetto “Sme’s supporting factor” (ossia il coefficiente di riduzione dell’assorbimento patrimoniale in caso di finanziamento a piccole e medie imprese, soci e clienti tipici delle BCC-CR) e dell’Infrastructure Supporting Factor; d) l’anticipazione dell’entrata in vigore delle regole sulla non deduzione del software; e) il pieno riconoscimento delle garanzie statali nell’ambito del trattamento prudenziale delle esposizioni deteriorate secondo quanto disposto nel cosiddetto calendar provisioning; f) le richieste per attenuare la pro-ciclicità indotta dall’IRSF 9; g) le rettifiche nel calcolo del leverage ratio. Positiva anche la proposta di anticipare il trattamento specifico previsto per alcuni prestiti garantiti da pensioni o stipendi.
Nella lettera inviata al Vice Presidente Dombrovskis, EACB e Federcasse – oltre alle misure rese note oggi – avevano avanzato anche altre specifiche richieste di modifica della normativa bancaria. Tra queste, il posticipo dei requisiti di vigilanza e legali in via di introduzione (ad es. linee guida EBA sull’origine e il monitoraggio dei crediti, ecc.); la calibrazione delle iniziative di vigilanza affinché non siano in conflitto con le misure di stimolo adottate dai governi; il trattamento delle moratorie a fini regolamentari (definizione di default, forbearance) in modo coerente con gli obiettivi strategici di intervento degli Stati membri; la sospensione della contribuzione al Single Resolution Fund per il 2020.
In vista della conclusione del processo legislativo, prevista per il mese di giugno, il Credito Cooperativo confida che il Consiglio e il Parlamento dell’Unione Europea – chiamati a discutere e approvare con urgenza nell’ambito del processo di co-decisione la proposta normativa – possano favorire l’adozione delle ulteriori misure.