Mare inquinato a Mergellina, individuati responsabili (VIDEO)

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    NAPOLI – E’ stato scoperto poche ore dopo aver inquinato il mare di Mergellina il responsabile dello sversamento abusivo che ieri ha generato un disastro ambientale senza precedenti.

    A scoprire il luogo dello sversamento il Comando della Polizia locale di Napoli attraverso il personale dell’ U.O. Chiaia e il Reparto di Tutela Ambientale, assieme alla Guardia di Finanza di Mergellina, l’ARPAC ed il Servizio delle Acque del Comune di Napoli.

    Secondo quanto riferisce il Comando di Polizia locale è stato individuato il punto di immissione,un chiusino della rete pluviale comunale posto al viale Gramsci alt. Civ 24.

    Sarebbe stato anche individuato grazie alle telecamere della zona il responsabile dello sversamento di polvere di marmo in una ditta di autoespurgo di Caivano.

    Le immagini ritraggono l’operazione; sempre secondo quanto verbalizzato dagli uomini della Municipale alle 9,30 il mezzo accede al tombino di ispezione per eseguire un intervento di espurgo commissionato dal condominio, ma la cisterna è gia piena di fanghi di polvere di marmo caricati il giorno prima presso un altro sito.

    Nel compiere l’operazione di espurgo l’operaio,dopo aver aperto il tombino del condominio, apre anche inspiegabilmente un tombino della rete pluviale e vi immette il grosso tubo della cisterna e ve ne scarica il contenuto che di conseguenza finisce in mare.

    Il responsabile, di Caivano, risulta essere sprovvisto di qualsiasi documento di trasporto rifiuti, sia dell’intervento della mattina che del prelievo dei fanghi di marmo del giorno prima.

    Rintracciato e generalizzato il responsabile è stato denunciato per l’immissione in mare di rifiuti liquidi speciali e contestualmente,sempre a Caivano è stato sequestrato penalmente il veicolo cisterna con cui aveva eseguito l’ immissione.

    Si attendono ora i risultati dei prelievi eseguiti dai tecnici Arpac anche per determinare l’entità del rifiuto immesso in mare e per valutare ulteriori responsabilità penali.

    Nella condotta fognaria conosciuta come “Chiavicone”, la risacca del mare stanotte ha spinto dentro parte dei liquami sversati.

    Il consigliere comunale e preseidente della commissione ambiente Marco Gaudini in attesa dei risultarti delle analisi dell’Arpac ai nostri microfoni sottolinea

    Il comune e i Verdi si propongono come parte civile nel processo per disatstro ambientale come sottolinea il consigliere regionale Francesco Borrelli.

    “Lo sversamento tossico che ha inquinato il mare di Mergellina è un atto criminale e va punito con la massima severità. Attendiamo una condanna esemplare per il responsabile”.

    Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, chiede una punizione severa per l’operaio che ha provocato il disastro ambientale nelle acque del porticciolo di Mergellina.

    “Siamo di fronte ad un atto delinquenziale privo di qualsiasi giustificazione.

    Oltre al disastro ambientale in sé, è emersa una concatenazione di fatti illegali.

    L’operaio che ha sversato abusivamente il composto in un tombino di viale Gramsci lavora per un’impresa che stava trasportando rifiuti senza possedere la documentazione richiesta.

    Non è da escludere, come sostiene il delegato al mare del Comune di Napoli Daniela Villani, che il composto sia frutto di lavori effettuati in nero.

    Esprimiamo soddisfazione per la denuncia a carico del titolare dell’azienda, accusato di sversamento in mare di rifiuti liquidi speciali; seguiremo la vicenda processuale con la massima attenzione.

    Auspichiamo che l’impresa cessi l’attività, che etica può avere chi lavora in questo modo?

    I Verdi si costituiranno parte civile nel procedimento, occorre un segnale forte per far capire che crimini così gravi non possono essere tollerati”.

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