NAPOLI – Se è vero che l’arte costituisce la forma più alta di espressione che il genere umano ha a disposizione, l’Istituto Isabella d’Este Caracciolo di Napoli con la realizzazione del piviale da donare a Papa Francesco in occasione del suo decimo anniversario del suo pontificato, ha dimostrato ancora una volta quanto il popolo napoletano sia in grado di comunicare attraverso i più svariati linguaggi artistici.
La veste liturgica che è stata regalata al Papa durante l’udienza generale del 19 aprile in piazza San Pietro è stata ideata e progettata dagli studenti e dai docenti dell’indirizzo Tecnico e Professionale di Moda dell’Istituto partenopeo e realizzata nei laboratori dedicati dello stesso. La progettazione del piviale, ha investito gli studenti dell’Istituto nello studio e nell’analisi della devozione a “Maria che scioglie i nodi”, il dipinto a olio su tela realizzato intorno al 1700 dal pittore Schmidtner, conservato ad Augusta e da cui ha avuto origine una grande devozione mariana. L’abito riprende, infatti, il tema della devozione del popolo napoletano a “Maria che scioglie i nodi”, la stessa che Papa Francesco si è impegnato a diffondere in America Latina durante il suo episcopato a Buenos Aires. Il culto è ora presente in tutto il Sud America, soprattutto in Brasile. Allo stesso modo, a Napoli, la devozione alla Madonna è particolarmente forte e di particolare suggestione è il rito dell’incendio dei nodi celebrato nella Chiesa della Pietà dei Turchini sita in via Medina: i fedeli sono soliti lasciare ai piedi dell’altare a Lei dedicato le loro preghiere scritte su foglietti di carta annodati, incendiati, poi, durante la celebrazione eucaristica nel giorno di sabato.
“Maria, icona della trinità”, il nome dell’abito liturgico made in Naples realizzato per il Santo Padre, in tessuto Mikado 100% seta e ideato partendo dalla devozione che accomuna il popolo napoletano e il Papa.
Un mix di arte, cultura e valori che ha portato alla realizzazione del piviale, un abito di benedizione usato per la venerazione all’Eucarestia, il cui pattern è frutto di una destrutturazione delle bugne della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli.
Bianco, azzurro e oro sono i colori utilizzati per il piviale: bianco per esprimere la purezza e infatti molto usato nelle celebrazioni mariane; azzurro e oro per i motivi decorativi che rappresentano dei triangoli che richiamano la trinità e prendono ispirazione dalle bugne della Chiesa del Gesù Nuovo. Il primo, il colore per eccellenza associato alla Madonna e alla città di Napoli, il secondo, il colore associato alla divinità.
“Un lungo lavoro che ha interessato tutte le risorse umane dell’Istituto per la ricerca culturale relativa alla realizzazione del piviale e all’approccio a questa sorta di nuovo umanesimo che il Papa porta avanti da tempo con il suo ideale di vita votato alla fratellanza e all’accoglienza dei popoli indipendentemente dalla religione e dalla provenienza, nella misura in cui siamo tutti uguali sotto un unico segno di umanità; ideale che noi condividiamo da sempre”, ha affermato la dott.ssa Giovanna Scala, Dirigente Scolastico dell’Istituto Isabella Caracciolo di Napoli.

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