PORTICI- L’Associazione Borboni si Nasce in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, sono lieti di presentare l’evento “Gran Ballo – il ritorno di Casanova” che si terrà presso il Palazzo Reale di Portici sabato 3 febbraio 2018. L’iniziativa è stata generata a seguito di un gemellaggio tra la città partenopea e il capoluogo veneto: i rievocatori veneziani scenderanno a Napoli nei primi giorni di febbraio mentre i rievocatori napoletani saranno ospitati a Venezia nei giorni del Carnevale, a partire dal 10 febbraio, presso il Palazzo Ca’ Zanardi.

Grazie anche alla collaborazione con l’atelier Mastronero di Venezia e alla presenza del rievocatore veneziano Giuseppe Zucchi, che da anni impersona il Casanova in età matura, sarà dunque possibile sia ripercorrere momenti della vita dello scrittore raccontandone amori e incesti – tra una danza storica e una pietanza tipica – sia immergersi completamente nello storico carnevale veneziano. Non è casuale il luogo in cui si svolgerà l’evento del 3 febbraio, poiché il Palazzo Reale di Portici è il posto in cui il giovane Giacomo Casanova, allora diciassettenne, trascorse un breve soggiorno. Giacomo Casanova, infatti, è stato a Napoli per ben due volte nel corso della sua esistenza, nel 1743 e nel 1761.

<Rievocazione, musica, danza, cultura, pietanze e tradizioni. Sono questi alcuni degli ingredienti che servono per sperare che, attraverso queste manifestazioni, passi un messaggio fondamentale: la storia bisogna conoscerla, riviverla, capirla, amarla perché noi siamo il nostro passato; nel bene e nel male. Al di là delle visibili differenze tra il nord e il sud noi mostriamo come ci si possa unire per un fine importante>. A dirlo è Laura Esposito, presidente dell’Associazione Borboni si nasce.

L’evento, a numero chiuso e con prenotazione obbligatoria, avrà inizio con una visita al Palazzo Reale con brevi cenni storici, proseguiremo con un brindisi di benvenuto a Casanova e una performance teatralizzata del personaggio supportata dalla presentazione ed esposizione di oggetti ed abiti antichi originali della Fondazione Anna Marra. L’apertura delle danze storiche sarà invece curata della maestra della Compagnia Italiana di Teatro e Danza, Livia Ghizzoni. Inoltre, un ricco buffet delizierà i partecipanti con raffinate degustazioni ad opera di aziende nel settore delle eccellenze campane.

Giacomo Casanova è stato ritenuto il più grande seduttore di tutti i tempi, e ancor oggi nella lingua italiana il termine “Casanova” è sinonimo di “rubacuori” e sarà proprio per questo che, in suo onore, vi sarà uno spettacolo di burlesque curato dall’artista Floriana D’Ammora in arte “Fanny Damour” che con il suo linguaggio del corpo tenterà di catturare le sue attenzioni. Infine, ad accompagnare la serata vi sarà l’orchestra “Amici del ‘700 napoletano” del maestro Marco Traverso.

<Molti si chiedono quale sia stato il segreto del successo di Casanova con le donne, successo che l’ha reso celebre più delle altre sue realizzazioni – continua Laura Esposito –  Giacomo Casanova non corre dietro alle donne, corre dietro alla vita. Per lui le donne non sono che un aspetto della vita che deve essere esplorato e apprezzato.  Vive con la massima intensità ogni momento, partecipa con tutto il suo essere ad ogni esperienza e la usa come fonte di piacere e insegnamento; poco importa che questa sia positiva o negativa>.

Per quanto riguarda le tradizioni culinarie, durante l’evento saranno distribuite le Momòn, caramelle veneziane lavorate al momento grazie all’abile artista Mario Ferraiolo. <La composizione è molto semplice – spiega Ferraiuolo – acqua e zucchero senza coloranti né conservanti. I colori sono vegetali e i gusti provengono da oli deterpenati d’essenza. Caramelle prodotte quando ancora non esistevano materiali industriali pertanto fatte interamente a mano>.

Anche la scelta delle caramelle richiama un’antica tradizione. <A Venezia, in piazza S. Marco, un ambulante artigiano di caramelle venne notato da un napoletano che rimasto affascinato ne imparò l’arte e la portò a Napoli – aggiunge la presidente di Borboni si nasce –  A Napoli è considerato uno degli antichi mestieri scomparsi che veniva chiamato ” ‘O Franfelliccaro” ovvero il venditore ambulante di bastoncini di zucchero caramellato, che a Napoli si chiamano “Franfellicche” ( termine che deriverebbe dal francese Franfeluche = bolla d’aria) o come dice qualcuno derivante dal greco (Pompholux = Bolla d’aria). ’O Franfelliccare esponeva queste leccornie in una cesta ricurva, che portava per mano o appesa al collo e lo si poteva incontrare nei luoghi, dove i genitori portavano a spasso i loro bimbi o nelle vicinanze di scuole d’asilo od elementari>.

È doveroso ricordare che l’evento del 3 febbraio ha come scopo la raccolta fondi per l’associazione Nutri Africa per la realizzazione del progetto “Nutrimax”, volto alla costruzione di un impianto alimentare pilota per la produzione, su piccola scala, di un alimento speciale per la cura della Malnutrizione infantile in Uganda.

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