NAPOLI – Prima, all’altezza di piazza Nicola Amore si sono inginocchiati mostrando le mani dipinte color rosso sangue, poi all’incrocio tra piazza Matteotti e via Medina, si sono stesi a terra, il corpo coperto con un lenzuolo bianco: hanno scelto la via dell’impatto visivo gli attivisti napoletani scesi in piazza per il 25 aprile e per chiedere il cessate il fuoco a Gaza.

Concentramento in piazza Garibaldi, da lì in circa 2000 sono sfilati per corso Umberto. Diversi i momenti di contestazione. Sotto la sede di Fratelli d’Italia, blindata dalle forze dell’ordine, i manifestanti hanno srotolato uno striscione, acceso fumogeni e criticato l’operato del partito della premier Meloni, sia per le politiche filoisraeliane, sia per le ambiguità sul tema dell’antifascismo, sia infine per come si è approcciato al caso di Ilaria Salis. Stesso copione davanti all’università Federico II, da settimane ormai teatro di polemiche tra gli studenti e i vertici accademici.
Ulteriori dettagli li hanno forniti Chiara Capretti, di Potere al Popolo e Davide Dioguardi della Rete napoletana per la Palestina.

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