NAPOLI – In Commissione Trasparenza, presieduta da Andrea Santoro, si è svolta oggi un’audizione, alla quale hanno partecipato l’assessore all’Ambiente e Vice Sindaco Raffaele Del Giudice

e l’amministratore unico di Asìa Francesco Iacotucci, incentrata sui criteri adottati per l’estensione della raccolta differenziata porta a porta ai territori cittadini, sui metodi che la caratterizzano nelle diverse zone e in particolare sui calendari per la raccolta dell’indifferenziato che determinano, così come rappresentato dal consigliere Fulvio Frezza, che aveva richiesto l’incontro, situazioni di particolare disagio in alcuni quartieri.La richiesta del presidente della Commissione, Santoro, è stata quella di illustrare i criteri delle scelte che si stanno compiendo in città nell’ambito dell’estensione della raccolta differenziata e in particolare del sistema porta a porta che vede differenti modalità di realizzazione e in qualche caso, come in quello della mancata raccolta della carta segnalata in Rione Alto, il verificarsi di disfunzioni.
Di zone penalizzate dalle scelte fatte nel settore ha parlato il consigliere Frezza, portavoce del disagio dei cittadini della parte bassa del quartiere San Carlo all’Arena, dove il nuovo sistema è stato inaugurato di recente, nello scorso mese di dicembre, con un calendario che prevede il prelievo dei rifiuti indifferenziati una sola volta alla settimana, e ciò difformemente da quanto avviene in tutti gli altri quartieri nei quali il prelievo è calendarizzato 2, 3 o addirittura 6 volte alla settimana. Trattandosi di una zona densamente popolata, particolari disagi sono stati segnalati dai cittadini per l’impossibilità di tenere in casa, in spazi ristretti, alcune tipologie di rifiuti che vanno conferiti, appunto, nell’indifferenziato, come pannolini dei bambini, pannoloni degli allettati, lettiere di animali domestici. Del tutto insufficiente si è rivelato, ha concluso il consigliere Frezza, il metodo della raccolta “a chiamata” che l’Asìa ha proposto in risposta alle proteste, non solo perché ci sono state delle disfunzioni ma anche perché non è stato adeguatamente pubblicizzato presso i cittadini. In ogni caso, andrebbe valutato, rispetto a questo metodo di raccolta del prelievo mirato su chiamata telefonica, l’effettiva economicità dell’operazione, a fronte di un semplice raddoppio del calendario per l’indifferenziato.
Sul tema specifico, ma anche sulle altre questioni sollevate, dai controlli per l’uso improprio dei contenitori stradali e dallo spazzamento con contenitori stradali a quello delle sedi Asìa non utilizzate e che invece potrebbero essere messe a disposizione per altre attività necessarie nei territori, hanno parlato prima il Vice Sindaco Del Giudice e poi l’Amministratore Unico Asìa Iacotucci. Il primo ha spiegato che la strategia di estensione della differenziata prevede metodologie diverse, dal porta a porta laddove i luoghi lo consentono alla raccolta di prossimità, sempre accompagnata dalla meccanizzazione del servizio di raccolta. Nonostante la ristrettezza delle risorse e il grave problema della mancanza di personale (Asìa, i cui dipendenti hanno un’età media di 58 anni, è stata falcidiata negli ultimi anni dai pensionamenti, al ritmo di 100 o 120 pensionamenti all’anno) si sta puntando a raggiungere obiettivi importanti, ad esempio l’aumento delle raccolte specifiche (dagli olii dei motori ai copertoni). Tra gli ultimi importanti risultati raggiunti, il posizionamento dei contenitori a scomparsa, l’aumento delle isole ecologiche e la dismissione di sedi inutilizzate e il risparmio dei fitti passivi. Il punto di vista dell’azienda Asìa è stato esposto dall’amministratore unico Iacotucci che ha spiegato come l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata e di estendere il porta a porta viene declinato non secondo un modello unico, che non esiste, ma a seconda delle situazioni di partenza e della sostenibilità economica dei servizi che si incrementano. I sistemi vanno anche incontro a mutamenti nel corso del tempo, e di conseguenza i calendari mutano, anche se la tendenza generale è di ridurre anche negli altri quartieri i giorni di prelievo dell’indifferenziato. Sul caso specifico di San Carlo all’Arena, dove va verificata l’applicazione concreta della misura individuata del prelievo mirato su chiamata, correggendo eventuali disfunzioni, l’idea aziendale è stata quella di affiancare al normale calendario il prelievo ulteriore in casi particolari.

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