NAPOLI – “Serve un nuovo modello di welfare socio-sanitario, in grado di superare le emergenze che ogni giorno vivono gli ospedali ed al tempo stesso di soddisfare i bisogni di assistenza e di salute di tutti i cittadini. Altrimenti, la situazione rischia di diventare devastante”.

Il giorno dopo l’ assemblea degli operatori sanitari svoltasi al Cardarelli, nel corso della quale è stato lanciato l’ennesimo allarme sulla tenuta dei grandi nosocomi, ormai allo stremo per mancanza di personale e aumento degli accessi ai pronto soccorso, la Cisl di Napoli, con la segretaria Melicia Comberiati, e la federazione della Funzione Pubblica, con il numero uno Luigi D’Emilio, realizzano una riflessione-confronto con la partecipazione della Regione (presente l’assessore alle Politiche sociali Lucia Fortini) e del Comune (presente il sindaco Gaetano Manfredi), da cui emerge una identità di vedute e la disponibilità ad una collaborazione non formale da parte delle istituzioni con il movimento sindacale, a partire dalla Cisl che rappresenta di gran lunga la parte maggioritaria dei lavoratori.

“La pandemia – ha sostenuto il leader nazionale della Fp Maurizio Petriccioli – ci ha confermato che il modello ospedalocentrico va modificato, e che le case di comunità e le centrali operative sono la risposta giusta. I progetti li abbiamo, le risorse per farle pure, ora è urgente trovare i soldi per assumere il personale a cui affidare la mission di cura degli ammalati e la risposta ai bisogni di assistenza sul territorio. Questa è l’emergenza, e va risolta oggi, non domani”.
Tasto su cui si è soffermata anche la Fortini, sottolineando che “questa è una grandissima criticità, perché molte strutture non hanno i finanziamenti per occupare gli addetti necessari, che diventa ancora più acuta per una eccessiva burocratizzazione la cui persistenza rischia di bloccare tutto”. Il sindaco Manfredi a sua volta ha ribadito che “la vera sfida è portare la sanità a casa dei cittadinai oggi sono tanti quelli che non vengono raggiunti, ed è una grande sconfitta per un Paese moderno ed avanzato come il nostro”.
Qual è la soluzione? “Serve – ha aggiunto il segretario generale regionale della Funzione Pubblica Lorenzo Medici – una grande alleanza tra le istituzioni, il sindacato e il volontariato per definire un nuovo modello di assistenza territoriale in grado di essere efficiente, di ridurre liste di attese che in Campania sono da terzo mondo, di eliminare il caos in cui versano gli ospedali. Noi siamo pronti da sempre. Gli altri?”.
Cisl di Napoli ed Fp hanno messo a punto un documento che rappresenta la proposta sindacale. “Va ridisegnata – hanno detto Comberiati e D’Emilio – la relazione tra il singolo cittadino ed il welfare, inteso come l’insieme delle politiche sociali, socio-sanitarie e mediche regionali, da trattare nell’ambito delle azioni di prossimità che mettono al centro il territorio e la persona. Bisogna mettere a sistema una rete di servizi per ridurre al massimo i ricoveri e la prassi dell’ospedalizzazione. Non è difficile farlo, serve solo volontà. Se c’è, come Cisl offriremo il nostro contributo”.

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