napoli – Il Comune agisca in base alle sue competenze e garantisca controlli, oltre che servizi di accoglienza, decoro e sicurezza, tutte competenze che riguardano l’ente che deve dotarsi di un piano turistico straordinario turistico, ed armonizzando le diverse attività in relazione a decoro e servizi. L’ente, chiarisca l’uso degli oltre 11 milioni di euro di imposta di soggiorno, che ha aumentato lo scorso mese a 3 euro a notte per l’extralberghiero, e utilizzi l’importo per questo piano progettuale.

Siamo felici del successo della città, che abbiamo accompagnato nel tempo con il nostro impegno associativo soprattutto per ciò che concerne la regolarità delle strutture ricettive e un’ospitalità non standardizzata. Ma i rischi di gentifricazione sono possibili, ed ecco perché auspichiamo un intervento puntale dell’ente per le sue competenze soprattutto per una valutazione attenta e non omologata rispetto ad altre città, tenuto conto delle diverse caratteristiche. Napoli sconta ritardi enormi su analisi dei fabbisogni abitativi che non si effettuano da anni, né ha previsto un piano di incentivi a supporto di lavoratori e studenti, per un accordo territoriale che va rivisto, alla luce delle mutate esigenze.

Bene le residenze universitarie ma occorrono azioni strutturali, chiediamo inoltre di attivarsi per la spendita delle risorse del Piano Renzi che aveva riservato poco meno di 20 milioni di euro per la sistemazione delle facciate dei palazzi privati, un ottimo seppur non sufficiente strumento per incentivare alla ristrutturazione di centinaia di alloggi abbandonati e fatiscenti nel centro storico. Non sappiamo il destino di queste risorse, già inutilizzate dalla precedente amministrazione. Occorrono azioni strutturali urbanistiche che valutino attentamente l’andamento anche della popolazione residente nell’area del centro Unesco oltre che un ridisegno delle municipalità e un adeguamento catastale.

In tanti, negli anni, hanno abbandonato il centro anche per la carenza di servizi alle famiglie. Per quanto riguarda le locazioni brevi non è necessario attendere subito una legge nazionale del settore, pure utile, ma che potrebbe determinare conflitti con le regioni, competenti in materia in via esclusiva. Ricordo al sindaco Manfredi che nel frattempo in Campania, su nostra proposta, il consiglio regionale ha approvato una norma, articolo 5 della legge 11 del 5 luglio scorso, che obbliga le locazioni brevi ad una comunicazione formale ai Comuni, con autocertificazione di rispetto requisiti igienico sanitari, per il rilascio del codice unisco strutture ricettive, questo è un deterrente molto forte verso l’abusivismo dilagante di questi ultimi periodi che con l’applicazione della direttiva europea Dac7 che ha imposto ai portali online di inviare dati fiscali all’Agenzia delle Entrate.

Ma è evidente che comporti un’attività di controllo e verifica che va fatta con una task force adeguata. La proposta dei 120 giorni massimo di attività pure avanzata dal sindaco insieme ai colleghi dell’Anci, e già adoperata in altre città europee, potrebbe essere troppo restrittiva, rispetto ai diversi flussi turistici, ecco perché occorre una verifica più puntuale che non può prescindere da strategie operative per il cosiddetto “mordi e fuggi”, che appare del tutto incontrollato, con i flussi escursionistici che attraversano la città, trasformandola in una disneyland a poco prezzo, a differenza del nostro sistema ricettivo che impone almeno un pernotto e garantisce economia diffusa.

Ecco perché auspichiamo l’istituzione di un tavolo permanente per il turismo, che affronti le diverse tematiche anche intersettoriali, e sviluppi azioni conseguenti e strutturali. Gli aumenti inflattivi di questi ultimi mesi, come per la revisione dei tassi di interesse, l’aumento delle tariffe aeree e una migliore percezione del viaggiatore straniero e interno in relazione all’offerta complessiva di una città, rischia di ridimensionare presto questo successo di Napoli che deve attrezzarsi meglio con un piano di azioni a medio e lungo termine.

Occorre superare l’attuale condizione e garantire servizi, sicurezza e decoro. Ciò che a cui si assiste è spesso mancanza di controlli, carenza di pulizia anche e soprattutto in aeree a forte flusso turistico come per l’aeroporto, la stazione e il porto. Siamo consapevoli dell’eccezionalità del momento, ma occorre che la giunta Manfredi si adoperi ulteriormente per non rischiare che questo successo, si tramuti in una bolla, tenuto conto della forte concorrenza tra i territori e difficoltà che questo target di viaggiatori, cittadini temporanei non comprendono – così il presidente Abbac e coordinatore europeo extralberghiero Aeo Agostino Ingenito.

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