SALERNO – Un bimbo di 15 mesi è stato azzannato da due pitbull a Campolongo in provincia di Salerno ed è deceduto questa mattina a causa delle ferite riportate. I cani sono di proprietà di un’amica della mamma della vittima.

I casi di cronaca parlano sempre più spesso di aggressioni da parte di cani molossi o molossoidi che possono anche aggredire e uccidere, come accaduto oggi a bambino di quindici mesi ucciso dai due pitbull di casa in provincia di Salerno. E ieri a una donna di 83 anni sono state amputate le braccia dopo essere stata attaccata dai suoi sette cani, amstaff e american bully, in provincia di Padova.

L’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze.

Come gestire un cane cosiddetto “pericoloso” e cosa dice la legge sulla loro gestione? Risponde l’Oipa, che chiarisce come anzitutto non esista un elenco di cani ritenuti “pericolosi”. Nel 2006 il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericoloseSuccessive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.

«Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. «In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane “impegnativo”. In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola.

“È da tempo che lanciamo l’allarme sui “padroni” di questi animali potenzialmente aggressivi – dichiara il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – o come preferiamo definirli noi “speciali”. Persone che non sanno curarsi di questi cani o peggio ancora mettono a repentaglio la propria e altrui incolumità portandoli in pubblico o alla presenza di altre persone senza i dovuti accorgimenti. Nell’ultimo mese abbiamo denunciato diverse aggressioni dovute tutte alla superficialità, strafottenza o stupidità dei padroni. L’ultimo è avvenuto Napoli in via Diocleziano circa un mese fa nel quartiere Fuorigrotta. Un pitbull senza museruola e guinzaglio lasciato libero per strada dal padrone ha aggredito, sbranandolo e uccidendolo, un barboncino e spedendo in ospedale la padrona. Il vero problema non sono gli animali ma i padroni in troppi casi assolutamente inadatti nell’occuparsi di un animale “speciale”. A nostro avviso sarebbe necessario avere un patentino rilasciato dalle autorità sanitarie veterinarie”.

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