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NAPOLI – I lavoratori dei cimiteri incrociano le braccia e i cimiteri restano chiusi. La protesta è cominciata sabato 16 settembre e si ripeterà anche il 19, nel giorno di San Gennaro. Oltre 200 lavoratori hanno incrociato le braccia: i cancelli di 11 strutture sono rimasti serrati.

L’agitazione vuole accendere i riflettori sulle problematiche derivanti dalla mancanza di personale, sullo stato di abbandono in cui si trovano le strutture e sulle pessime condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti. “A seguito delle recenti piogge ci sono stati smottamenti nel terreno e alcune bare sono fuoriuscite dalle loro fosse e nessuno è intervenuto”, fanno sapere i lavoratori.

“Ci dispiace per i disagi che subiranno i cittadini e l’indotto, tra cui i fiorai – fanno sapere dal sindacato – Ma lo stato di abbandono dei cimiteri è davvero insopportabile”. “La situazione è diventata insostenibile – sottolinea Agostino Anselmi, responsabile Cisl Fp a Napoli – perché siamo stati completamente abbandonati dal direttore dei cimiteri, sia dal punto di vista finanziario sia organizzativo”. Anselmi denuncia un “tentativo di privatizzare le aree cimiteriali”. 

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