NAPOLI – A seguito di segnalazione da parte di cittadini in Via Raimondi per una presunta attività illecita, gli Agenti dell’ Unità Operativa Ambientale hanno scoperto un opificio in cui veniva esercitata l’attività artigianale di galvanizzazione, cromature e laccature utilizzando prodotti e derivati dello zinco e nichel in processi di zincatura e simili.

Dai controlli effettuati l’azienda risultava priva di autorizzazioni amministrative e priva anche di qualunque autorizzazione sugli impianti di immissione in atmosfera e di raccolta e gestione degli scarti dei rifiuti speciali pericolosi frutto delle operazioni di cromatura.L’assenza di contratto di gestione dei rifiuti, liquidi, polveri e fanghi di metalli e acidi di vario genere ha determinato il sequestro dell’intero opificio di circa 200 metri quadrati per impedire che i rifiuti possano contaminare le matrici ambientali.Le persone che al momento dei controlli si trovavano all’interno del locale -tre uomini di nazionalità Italiana- sono state denunciate alla autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti pericolosi.Gli accertamenti tecnici determineranno come venivano smaltiti fino ad oggi i rifiuti e se l’assenza di un impianto di raccolta dei reflui industriali a tenuta stagna conferma l’ipotesi di un pregresso smaltimento dei liquidi pericolosi mediante immissione diretta nel suolo e o in fogna.A seguito di segnalazione da parte di cittadini in Via Raimondi per una presunta attività illecita, gli Agenti dell’ Unità Operativa Ambientale hanno scoperto un opificio in cui veniva esercitata l’attività artigianale di galvanizzazione, cromature e laccature utilizzando prodotti e derivati dello zinco e nichel in processi di zincatura e simili.Dai controlli effettuati l’azienda risultava priva di autorizzazioni amministrative e priva anche di qualunque autorizzazione sugli impianti di immissione in atmosfera e di raccolta e gestione degli scarti dei rifiuti speciali pericolosi frutto delle operazioni di cromatura.L’assenza di contratto di gestione dei rifiuti, liquidi, polveri e fanghi di metalli e acidi di vario genere ha determinato il sequestro dell’intero opificio di circa 200 metri quadrati per impedire che i rifiuti possano contaminare le matrici ambientali.Le persone che al momento dei controlli si trovavano all’interno del locale -tre uomini di nazionalità Italiana- sono state denunciate alla autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti pericolosi.Gli accertamenti tecnici determineranno come venivano smaltiti fino ad oggi i rifiuti e se l’assenza di un impianto di raccolta dei reflui industriali a tenuta stagna conferma l’ipotesi di un pregresso smaltimento dei liquidi pericolosi mediante immissione diretta nel suolo e o in fogna.

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