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NAPOLI – C’è anche l’ex ministro Augusto Fantozzi tra gli indagati nell’inchiesta della guardia di finanza di Firenze che oggi ha portato all’arresto di sette professori universitari. Fantozzi rischia l’interdizione dalla professione di docente, in merito alla quale il gip di è riservato di decidere dopo l’interrogatorio.

Ai domiciliari sono finiti Fabrizio Amatucci, docente alla Federico II di Napoli, Giuseppe Maria Cipolla (Università di Cassino), Adriano di Pietro (Università di Bologna), Alessandro Giovannini (Università di Siena), Valerio Ficari (Università di Roma 2), Giuseppe Zizzo (Università Carlo Cattaneo di Castellanza, Varese), Guglielmo Fransoni (Università di Foggia).

“I test d’ingresso per la facoltà di Medicina della Federico II devono essere invalidati. Le continue segnalazioni che arrivano all’Osservatorio dei Giovani Verdi e l’estensione delle indagini a persone appartenenti alle forze dell’ordine e alla segreteria dell’ateneo, unite  alla circostanza che ci sono punti di contatto con le indagini sui furbetti del Loreto Mare, tracciano un quadro a dir poco cupo sulla regolarità dello svolgimento delle prove. Temevamo il ripetersi dello scandalo dello scorso anno e, purtroppo, i fatti ci stanno dando ragione. Chiediamo con forza l’annullamento dei test che sarebbe la cosa più opportuna da fare anche per evitare la pioggia di ricorsi che si stanno preparando. Ancora una volta la macchina organizzativa ha dimostrato di fare acqua da tutte le parti consentendo a loschi personaggi di inserirsi per mettere a segno i loro sporchi affari sulla pelle degli studenti. E’ arrivato il momento di dire basta a questa vergogna. Se non si è in grado di sostenere le selezioni allora si metta da parte il numero chiuso e si dia la possibilità a tutti gli studenti di misurarsi con le proprie capacità durante il percorso di studi mettendo così fine alla ridicola farsa dei test”. Lo hanno dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, il leader nazionale dei Giovani Verdi, Marco Gaudini e il portavoce dei Giovani Verdi di Napoli, Gabriele Capobianco .  

“In attesa che i Magistrati facciano il loro lavoro, i rettori dovrebbero avviare inchieste interne approfondite e sospendere tutte le persone coinvolte nelle inchieste di questi giorni oltre ad annullare le prove di ammissione per riproporle poi con più accurati sistemi di sicurezza, a garanzia dell’imparzialità”.

A chiederlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione Università e fondatore de La Confederazione, la più importante associazione studentesca del Mezzogiorno, il leader nazionale dei Giovani Verdi, Marco Gaudini, e il portavoce dei Giovani Verdi di Napoli, Gabriele Capobianco, per i quali “le inchieste sui test di ammissione a Medicina e quella che ha portato all’arresto di diversi docenti universitari, tra cui due titolari di cattedre in atenei napoletani, confermano l’esistenza di un sistema di illegalità diffuso che va scardinato”.

“Tra l’altro, stanno arrivando diverse denunce e segnalazioni e una, in particolare, merita approfondimenti e riguarda l’Università di Salerno” hanno aggiunto precisando che “in una foto, inviata da uno studente, si vede un commissario d’esame che porta via gli elaborati dei test senza sigillarli come prevede la legge e, se fosse confermato che, in quella scatola, c’erano davvero gli elaborati degli aspiranti matricole di medicina, bisognerebbe invalidare le prove”.

“Quel che colpisce in queste vicende è il pessimo inizio per chi si candida a diventare medico o docente universitario” hanno concluso chiedendosi “che etica potrà avere nel lavoro un medico o un docente universitario che riuscirà a ricoprire quel ruolo solo grazie a un imbroglio che gli ha permesso di superare le prove di ammissione o il concorso a cattedra?” 

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