NAPOLI – Nella giornata del 17 marzo i familiari di Davide Sannino parteciperanno alla giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata dall’ istituto “Vittorino da Feltre”, dalla fondazione “Famiglia di Maria” e dall’associazione “Nest”, attive nella periferia orientale della città.

Davide fu ucciso fu ucciso a 19 anni, era il 19 luglio del 1996. Il giovane era andato con alcuni amici a Massa di Somma per festeggiare la fine dell’anno scolastico. In quattro accerchiarono il gruppetto, picchiarono i ragazzi, si impadronirono di motorini e orologi e stavano per allontanarsi quando, secondo la ricostruzione ufficiale, uno di loro si è avvicinato all’improvviso a Davide e gli ha sparato alla tempia; dopo tre giorni di coma, Davide morì. Quattro furono presto identificati: si tratta di Giorgio Reggio, Maurizio Di Fiore, Massimo Maddaloni e Luigi Ostella. A sparare fu Reggio, che in primo e in secondo grado venne condannato a trent’anni; pene più lievi per i suoi complici. Più complesso fu il processo civile, che si è protratto addirittura fino al 2015. Durante questi anni la famiglia Sannino ha subito varie minacce il cui scopo era dissuaderla dall’andare avanti nel processo. L’ultima è arrivata lo scorso gennaio. Qualcuno taglia la strada a Daniele, fratello di Davide, mentre sta rientrando a casa, batte forte il pugno sul finestrino e dice brutte parole. «Io – racconta Daniele in un’intervista per il Corriere del Mezzogiorno, – ho sentito solo la parola appicciare, bruciare. Non ho capito se si riferiva alla mia persona o al negozio che gestisco a San Giorgio a Cremano. Sono molto preoccupato. Dopo 25 anni ho capito che qualcuno non ci ha perdonato per esserci costituiti parti civili. Quando ero giovane non me ne rendevo conto».

Quel processo civile ha portato, dopo tantissimi anni, ad una sentenza che prevede 500 mila euro di risarcimento per la famiglia Sanniino, sentenza però mai notificata ed eseguita. Per questo Davide ha lanciato un appello: «Cerchiamo un avvocato motivato e perbene che accetti di assisterci, restituendo dignità alla memoria di mio fratello e giustizia alla società».

“La vicenda di Davide dimostra quel che denunciamo da tempo: le vittime della criminalità vengono dimenticate ed i loro familiari abbandonati dalla gente e dalle istituzioni. Anche gli amici di Davide, che erano con lui quella sera, sono completamente spariti. Mentre una bella fetta della popolazione, della politica e del mondo radical chic dei salotti culturali si prodiga in difesa di criminali e rapinatori, noi daremo sempre e comunque il nostro appoggio alle vittime e ai loro familiari. Siamo con i Sannino, offriremo loro tutto il nostro sostegno.”- le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

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