Ballo_elegante

NAPOLI – Italia e Albania unite dal mare, e dall’amore per la libertà, per la poesia e per l’arte.A Hypatiae festival, la kermesse dedicata all’arte e alla scienza che si è tenuta a Minori dal 16 al 18 settembre, c’è stata tanta Albania

: l’ambasciatore e poeta Visar Zhiti, il pittore Gjergj Kola, e non ultima Santa Madre Teresa di Calcutta, a cui è stata dedicata una mostra presentata in anteprima a Hypatiae Festival che sarà inaugurata in Vaticano il 19 ottobre per poi spostarsi a Roma il 29 ottobre, dove sarà possibile visitarla per un mese.Gjergj Kola, autore della mostra, ha lavorato tra Albania e Grecia per poi arrivare in Italia, e ha al suo attivo più di ottanta mostre collettive e personali in diversi paesi di Europa e America. Quest’anno parteciperà, inoltre, alla mostra internazionale di arte contemporanea il prossimo 14 ottobre presso la Galleria La Pigna (Roma) con una parte dei suoi lavori, con l’appoggio della Fondazione Norvegese Artists Across Continents.In America, la Fondazione Linpold possiede svariate sue opere, e in Grecia il prof. Kostantinos Fotiadis espone in diversi paesi e location prestigiose una ricca collezione sul tema del genocidio.Kola ha parlato e parla soprattutto attraverso le sue opere: così la barriera linguistica viene abbattuta dal ritmo delle pennellate e dalla linea sinuosa del tratto della sua matita, a dar vita ai quadri che compongono la mostra dedicata a Santa Madre Teresa di Calcutta, anche lei di origine albanese.La figura protagonista appare in tutta l’umiltà che l’ha contraddistinta in vita, con la stessa pacata gioia dell’amore donato, impressa sulle tele.Molti sono i dipinti e i disegni in cui Santa Madre Teresa abbraccia i bambini che incontra sulla sua strada: li porta vicini al suo cuore e alle sue guance, trasfigurandosi lei stessa in un abbraccio pieno di tenerezza che incarna la luce dell’amore e della caritàA Hypatiae Festival, Tonia Losco, Presidente dell’associazione Hypatiae Arte e Scienza, ha incontrato anche il romanziere e poeta albanese Visar Zhiti, ambasciatore d’Albania presso la Santa Sede.Nato a Durazzo, Zhiti nel 1979 per i suoi versi contrari al regime è stato arrestato e condannato a dieci anni di lavori forzati nelle miniere, liberato dopo sette anni, è stato consigliere d’ambasciata del suo Paese a Roma e Ministro per la Cultura a Tirana.Tra le sue poesie, una in particolare è dedicata alla Costiera Amalfitana ed esprime il suo forte legame con l’Italia, non solo come sede del suo impegno istituzionale, ma come una sorta di specchio in cui si riflettono l’amore per la sua terra e per sua moglie, legami indissolubili.“La mia ispirazione nasce dal profondo del mio animo e dalla esperienza del mondo – afferma -un messaggio preme e vuol essere svelato al mondo. Certo grande ruolo ha l’amore, da cui nasce tutto ciò che è buono e bello, la poesia esprime questo sentimento che è in noi e ci lega agli altri.”Zhiti ha pubblicato traduzioni in albanese di opere di Federico Garcia Lorca, di Mario Luzi e di Madre Teresa di Calcutta.“Un esempio per tutti – aggiunge – soprattutto per chi ha provato come me quanto può essere duro il mondo, ma anche quanto l’amore può riscattare tale durezza.”

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