Racconti per ricominciare, Rione Terra, Pozzuoli

NAPOLI – Sono più di 50 gli attori protagonisti degli allestimenti teatrali che debuttano, in anteprima assoluta, martedì 23 maggio a “Racconti per ricominciare” il green festival diretto da Claudio Di Palma, ideato e organizzato per il quarto anno consecutivo da Vesuvioteatro. In scena testi di autori stranieri, come gli austriaci Alois Hotschnig, Eva Menasse, Kathrin Röggla e il quebecchese Sébastien David, si sovrapporranno nel serrato calendario, programmato fino al prossimo 11 giugno, ai significativi frammenti tratti dalla produzione drammaturgica di ispirazione napoletana, tra grandi classici di Eduardo De Filippo, Antonio Petito, Giambattista Basile e Roberto Bracco fino alle scritture contemporanee di Franco Autiero, Fortunato Calvino e Francesco Piccolo.

Quattordici in tutto sono gli allestimenti site specific che animeranno la nuova edizione del festival che si avvale della consulenza artistica di Giulio Baffi e che da quest’anno è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Campania oltre che da numerosi Enti ed Istituzioni pubbliche. Opere originali pensate per i tanti siti scelti tra i più  affascinanti esemplari del patrimonio culturale e paesaggistico della Campania. Spettacoli dal vivo costruiti, seguendo una formula ormai consolidata, per unire alla meraviglia delle diverse architetture storiche e naturalistiche la straordinaria forza evocativa del teatro e della letteratura.

Le regie di  Nadia Baldi (al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa), Luciano Melchionna (nella Villa Campolieto ad Ercolano), Mario Gelardi (alla Villa delle Ginestre a Torre del Greco), Pako Ioffredo (all’antica rocca del Rione Terra di Pozzuoli), Fortunato Calvino (nel Palazzo Vespoli a Massa Lubrense), Antimo Casertano (Villa Fiorentino a Sorrento), Manuel Di Martino (al Belvedere di San Leucio a Caserta), Claudio Di Palma (all’Orto Botanico della Reggia di Portici), Michelangelo Fetto (al Parco sul mare di Villa Favorita a Ercolano), Giovanni Meola (al Mulino Pacifico di Benevento), Luigi Russo (nella Villa Fernandes di Portici),  apriranno al pubblico tanti luoghi, amati e inconsueti, per ricreare nella luce naturale del tramonto (con inizio alle ore 18.45) un’esperienza teatrale immersiva ed ecosostenibile. Alle citate regie si aggiungono le creazioni collettive di Chiara Baffi, Antonio Elia, Ettore Nigro, Ciro Riccardi di scena nella Sala Cinese della Reggia di Portici, di Giovanni Allocca, Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Peppe Miale, Eduardo Tartaglia nella Villa Bruno di San Giorgio a Cremano e di Alessandra Borgia, Antonello Cossia, Elisabetta D’Acunzo, Luciano Giugliano al Chiostro della SS. Trinità di Vico Equense.

Info: tel. 081 251 4145 / 338 406 5894, info@vesuvioteatro.orgwww.vesuvioteatro.org

Racconti per Ricominciare: note

Si scrive per battezzare le cose, chi le nomina le possiede. Esiste solo chi ha un nome.

Gesualdo Bufalino

Se, come sostiene Bufalino, esiste solo quel che può nominarsi, potrà risultare vero anche il riflesso speculare di questa affermazione, ovvero, che tutto il dicibile esiste. Ogni cosa, cioè, quando è detta, e proprio e solo perché detta, ha ragione di esistere. Ogni cosa, nel preciso momento in cui si dice, diventa tangibilmente presente. È forse questa proprietà inverante del dire che spinse Sigmund Freud ad equiparare le parole a degli incantesimi e a conferire loro una sorta di potere magico. Le parole, dal canto loro, portano il segno di discendenza etimologica dalle più complesse parabole; propagano, quindi, similitudini al fine di suggerire, articolare, particolareggiare immagini, sentimenti e concetti. Rappresentano le unità fonetiche che sostanziano ogni racconto. Sceglierle, moltiplicarle, farle risuonare vuol dire progettare architetture fantastiche e reali, magiche e concrete, sospette ma credibili. Questa funzione delle parole traduce ancora e sempre i nostri “Racconti” in costruzioni verbali sofisticate e gioiose, in tessiture ricercate di sogni e raggiri, in cronache di universi paralleli, di esistenze vicarie, di babilonie inizialmente solo cartacee che il dire, ancora e sempre, tende a certificare come esistenti in un qui ed ora assolutamente astratto eppure materialmente plausibile.

Claudio Di Palma direttore artistico

La prova c’è stata. Ripetuta è diventata certezza. Così “Racconti” è diventato un appuntamento atteso, riconosciuto, addirittura amato da un pubblico raffinato che cerca davvero di coniugare la bravura di un’attrice, di un attore, di un drammaturgo capace di ispirarsi ed ispirare lo stupore nello sguardo che accarezza uno spazio, un’architettura, un albero, un panorama per farlo parte di uno spettacolo. Ci siamo, “Racconti” è un Festival Nazionale che il Ministero della Cultura riconosce ed apprezza.

Apprezza così il nostro lavoro di anni, l’attenzione e il lavoro di Istituzioni ed Enti che gestiscono gli spazi preziosi che ci concedono per entrare a fare parte del nostro progetto, e l’attenzione di centinaia di spettatori fidelizzati dalla nostra proposta. Continuiamo a cercare spazi e architetture da mostrare e da adoperare per legarli al teatro, per costruire la nostra “quarta edizione”. Troviamo nuovi partner, nuovi amici, nuovi talenti, nuove lingue per drammaturgie frutto di incontri con Istituti di Cultura e con realtà del mondo, in incontri che si moltiplicano per il nostro “teatro dell’imbrunire” che annuncia l’estate. Altre attrici ed attori racconteranno quest’anno altre storie, mostrando ancora in filigrana la passione e la necessità del teatro. L’audacia della proposta che voleva cancellare l’angoscia della pandemia si è trasformata in questi anni in certezza, il teatro può vincere solitudini e cancellare distanze, divertire, commuovere, stupire, seminare nuovo interesse e far nascere nuovi saperi. Applaudendo ancora i nostri Racconti.

Giulio Baffi, consulente artistico

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