NAPOLI – Sabato 4 maggio a partire dalle ore 20.00, NarteA presenta presso la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone, una visita guidata in uno dei templi più interessanti di Napoli che terminerà con lo spettacolo musicale Il nome della Madre di e con Francesco Viglietti, accompagnato al piano dal maestro Luigi Tirozzi. Nel mese dedicato alla Madonna e alle madri, Il nome della Madre diventa l’occasione per celebrare la rinascita, non solo della natura ma anche quella spirituale e umana. La Chiesa di Santa Maria Egiziaca, fondata all’inizio del XVII secolo sulla collina di Pizzofalcone, da cinque monache agostiniane, è dedicata alla Santa venerata come patrona delle prostitute pentite. NarteA guiderà i suoi ospiti in un vero e proprio “pellegrinaggio teatrale” nella chiesa che, con la sua scala scenografica, la cupola progettata dal Guglielmelli e la facciata convessa, rappresenta un gioiello del Barocco. Per partecipare è necessaria la prenotazione ai numeri 339.7020849 – 333.3152415. Costo del biglietto € 15,00 (parte del ricavato sarà utilizzato per restaurare la statua della Madonna presente nella Chiesa dell’Immacolatella a Pizzofalcone).
La scelta delle monache agostiniane di realizzare una chiesa dedicata alla santa fu dettata dalla volontà di separarsi dal monastero di Santa Egiziaca a Forcella, nel nucleo antico della città, per seguire una più fedele regola di clausura. Le monache occuparono un antico palazzo cinquecentesco, modificato dal progetto dell’architetto Cosimo Fanzago. L’attuale complesso è frutto di successive trasformazioni, opera di architetti come Francesco Antonio Picchiatti e Arcangelo Guglielmelli, al quale si deve la scenografica scala che affaccia nel cortile. La chiesa ospita opere dei grandi esponenti della pittura barocca napoletana.
Secondo le fonti, Santa Maria Egiziaca fuggì di casa a dodici anni, guadagnandosi da vivere elemosinando e facendo la prostituta, fino alla conversione, grazie a cui trovò quiete e beatitudine. Alla Santa che porta il nome della madre di Cristo e a tutte le rinascite è dedicato lo spettacolo.
«Nelle invocazioni “Mamma d’’o Carmene, Mamma ‘e Pumpei, Mamma ‘e ll’ arco”, il richiamo a colei che dispensa protezione, i richiami affettivi prepotenti, ancestrali, hanno spesso sfumature amare o ironiche – spiega l’autore e interprete Francesco Viglietti. Ed è proprio di queste sfumature, che lo spettacolo Il nome della Madre si carica, per raccontarle attraverso le parole di Erri De Luca, Paulo Coelho, Salvatore Di Giacomo e altri. La musica accompagna la narrazione attraverso canzoni della nostra tradizione: da quelle viscerali di Enzo Avitabile fino a quelle mediterranee scritte da Antonio Sinagra e ai canti dell’antica tradizione napoletana».