NAPOLI – Venerdì 1 novembre, alle ore 21.00, va in scena al Nuovo Teatro Sanità Tebas Land del drammaturgo franco-uruguaiano Sergio Blanco, nella traduzione di Angelo Savelli che firma anche le scene, i costumi e la regia della messinscena. Interpreti della produzione Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi Centro di Produzione Teatrale Firenze, Ciro Masella e Samuele Picchi. La scrittura s’ispira al mito di Edipo, alla vita del martire San Martino e a un fatto di cronaca giudiziaria, immaginato dallo stesso Blanco, il cui protagonista è un giovane parricida. Replica sabato 2 alle ore 21.00 e domenica 3 novembre alle ore 18.00. Info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo e-mail info@nuovoteatrosanita.it. Costo del biglietto intero 12 euro, ridotto (under 25 e over 65) 10 euro.

A partire da una serie di colloqui che si svolgono nel recinto di un campetto di basket di una prigione, tra il giovane parricida Martino e il drammaturgo che vorrebbe portare in scena la sua storia, Tebas Land a poco a poco si allontana dalla ricostruzione documentaristica del crimine, per soffermarsi sulla relazione che si instaura tra lo scrittore e il detenuto e sulla possibilità, e i rischi, di trasporre la realtà in una creazione artistica. Il testo fonde l’emozione, la poesia e la passionalità del racconto di una terribile tragedia familiare con la lucidità e l’astrazione di una acuta riflessione sul linguaggio e la comunicazione teatrale, dove lo spettacolo viene montato e smontato in diretta sotto gli occhi del pubblico in un affascinante gioco di scatole cinesi.

«Ho sentito l’urgenza di mettere in scena Tebas Land perché l’ho trovato intelligente, spiazzante, autoironico, colto, commovente, violento, popolare, delicato e molto altro – spiega il regista Angelo Savelli, e continua – sono certo che anche gli spettatori non resteranno indifferenti al fascino di questo testo». Ancora poco conosciuto in Italia, Sergio Blanco è il creatore di una radicale forma di drammaturgia, da lui definita “auto-finzione”, in cui l’autore si mette personalmente e spudoratamente in scena, incrociando la sua biografia, vera e immaginaria, con temi di forte attualità e riflessioni sull’arte e la vita.

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