NAPOLI – Con il ‘Rentri’, l’Albo nazionale dei gestori ambientali apre le porte
alla transizione digitale.

L’atteso sistema di tracciabilità dei rifiuti e il ruolo del
responsabile tecnico sono stati oggetto del focus del convegno annuale
che si è tenuto nella sala ‘Neri 2’ a Rimini, nell’ambito di Ecomondo
2022, l’expo sulle green technology che quest’anno festeggia il 25esimo
anniversario confermandosi la kermesse di riferimento per il mondo
green.

Con la modifica della parte IV del Decreto Legislativo 152 del 2006
nell’articolo 188 bis la nuova definizione prevede che il sistema di
tracciabilità dei rifiuti sia integrato con procedure e strumenti
previsti nel programma RENTRI.
La struttura, gestita dal Ministero dell’Ambiente prima e, in seguito
alla sua modifica, dal Ministero della Transizione Ecologica, beneficia
del supporto tecnico dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali sulla base
del regolamento stabilito dal Ministero stesso.
Il Registro sarà diviso in due parti, rispettivamente dedicate a
iscritti e rifiuti. La Sezione dell’Anagrafica degli iscritti
raccoglierà tutte le autorizzazioni ambientali, quella della
Tracciabilità collezionerà invece i dati raccolti da registri e
formulari vari.

“È un progetto innovativo a cui hanno partecipato attivamente tutti gli
attori, dal governo centrale agli enti territoriali fino alle imprese –
ha spiegato l’ingegnere Laura D’Aprile, a capo del Dipartimento per lo
Sviluppo Sostenibile MASE – uno degli obiettivi più importanti è stato
fornire alle imprese, soprattutto a quelle più piccole, una
strumentazione tecnica capace di far interagire e interloquire aziende,
enti e forze dell’ordine impegnate nel controllo della filiera dei
rifiuti. In questo modo si contrasta l’illegalità e si agevola il
lavoro delle ditte”.

Attraverso RENTRI, infatti, verrà definito un modello che gestirà in
maniera digitale l’assolvimento di tutto il sistema burocratico, come
gli adempimenti dell’emissione di formulari per identificare il
trasporto o dei registri di carico e scarico: la digitalizzazione non
riguarderà però tutti perché i soggetti non iscritti al Registro
potranno continuare ad assolvere questi adempimenti con il sistema
cartaceo.

In questo momento è in corso la fase di predisposizione dei regolamenti
attuativi dell’Articolo 188 bis: questi ultimi disciplineranno il
funzionamento operativo, tecnico e funzionale di RENTRI e aggiorneranno
i diversi modelli di registro e formulario. “La caratteristiche
principale del RENTRI sono la possibilità di dialogare con altri
sistemi operativi, la flessibilità e la dinamicità operativa – ha
dichiarato Carlo Zaghi, della Divisione III – Vigilanza sulla
pianifi­cazione della gestione dei ri­fiuti e tracciabilità del MASE-
in base alla grandezza dell’azienda, si avranno dai 18 ai 30 mesi per
raggiungere il pieno regime di operatività, un tempo sufficiente per
continuare la sperimentazione e implementare il sistema. Con il Rentri
si ottiene una costante informazione sui flussi di rifiuti che
avvantaggia la circolarità e l’incontro tra domanda e offerta nel ciclo
dei rifiuti e del riciclo dei materiali”.

Digitalizzazione, informazione, supporto alle aziende. Per Daniele
Gizzi, presidente dell’Albo dei gestori ambientali il Rentri rappresenta
“un cambiamento epocale”. “Il ministero ha chiamato le principali
software house e le imprese a costruire un sistema, a creare il futuro.
Il nostro obiettivo – ha aggiunto Gizzi – è portare tutte le imprese
anche quelle più piccole verso la transizione digitale. L’albo ha
sottoscritto finora protocolli d’intesa con 25 associazioni, oltre 1700
gli utenti accreditati, 1300 i registri definiti. Raggiungere il primato
nella transizione digitale delle aziende non è un problema di
tecnologia ma solo una questione di inclusività. E noi ci stiamo
riuscendo”.

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