NAPOLI – Il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca ha confermato fino al 14 novembre prossimo le misure di “contenimento e prevenzione dei contagi” in tema di limitazioni alla mobilità, locale e interprovinciale già in vigore.

L’ attività di jogging, ove svolta sui lungomare, nei parchi pubblici, nei centri storici, e comunque in luoghi non isolati, è soggetta alla limitazione oraria 06,00- 8,30; negli altri casi è consentita senza limiti d’orario, fermi in ogni caso gli obblighi di distanziamento.

A bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, pub, vinerie e simili, dalle ore 22,30 è fatto divieto di vendita con asporto. Sono esclusi dal divieto gli esercizi di ristorazione che ordinariamente svolgono attività di asporto con consegna in auto, con prenotazione da remoto. La consegna a domicilio è ammessa, con ‘ultima consegna alle 23.

Inoltre è “fortemente raccomandato” di non allontanarsi dal proprio Comune di domicilio, dimora o residenza, se non strettamente necessario. Restano in vigore anche le limitazioni agli spostamenti in vigore tra le 23 e le 05 del mattino.

È in corso in videoconferenza la riunione dei ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Affari regionali), convocata da quest’ultimo con i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci) e Province (Upi), secondo quanto si apprende, per discutere le nuove misure che vengono valutate dal governo per contrastare la seconda ondata dell’epidemia di coronavirus.

Tra i governatori sono collegati, tra gli altri, Bonaccini (Emilia Romagna, presidente della Conferenza delle Regioni), Fontana (Lombardia) Fedriga (Friuli Venezia Giulia) Toti (Liguria), Toma (Molise) Emiliano (Puglia) De Luca (Campania) Tesei (Umbria), Marsilio (Abruzzo) Cirio (Piemonte), Giani (Toscana), secondo quanto riferito. Inoltre Antonio Decaro, presidente Anci, e Michele De Pascale (Upi).

Le nuove limitazioni sono in via di definizione. Per il momento non si parla di un lockdown generalizzato, ma di chiudere per due o tre settimane le aree dove i contagi corrono di più. Si ipotizzano anche nuove limitazioni ai negozi, un freno agli spostamenti fra le regioni e un intervento sulla scuola: “La curva sta subendo un’impennata così rapida – ha ammesso Conte – che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza”.

Una delle opzioni sul tavolo è quella di garantire lezioni in classe fino alla seconda media, con didattica a distanza dalla terza media in su. L’esecutivo starebbe valutando anche di predisporre degli “hotel covid”, dove ospitare i positivi che, altrimenti, rischiano di contagiare i familiari. (ANSA).

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