CAVA DE TIRRENI – “Nasce la sede Archeoclub D’Italia a Cava de’ Tirreni, nel salernitano. Archeloclub è presente sul territorio nazionale italiano da ben 53 anni con l’obiettivo di far comprendere che il patrimonio culturale italiano, ora inteso anche come ambientale e naturalistico, appartiene a tutti. L’Italia è il Paese che detiene il maggior numero di siti Unesco, ben 59, seguita dalla Cina con 57, dalla Germania con 52. La nostra Nazione non è estesa quanto la Cina, ma è prima, ha più siti, ai quali dobbiamo aggiungere i Geoparchi Nazionali che sono Patrimonio dell’Umanità. Archeoclub D’Italia c’è, è presente con molteplici iniziative che sono in grado di coinvolgere l’intero tessuto sociale del Paese. Archeoclub D’Italia c’è anche con grandi ed innovativi progetti di promozione territoriale. Ad esempio con la Strada Regia stiamo riuscendo nell’intento di rilanciare i borghi interni, un tempo luoghi di grande attrazione ma oggi ritenuti secondari ed invece non lo sono. Aumentano le sedi Archeoclub D’Italia, aumentano i soci, a dimostrazione di un’offerta aperta all’intera società, per far conoscere il bello attraverso la cultura, in quanto la cultura è il bello”. Lo ha annunciato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.

“Con entusiasmo ho deciso di dare vita all’associazione Archeoclub La Cava con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e valorizzazione inclusiva delle straordinarie bellezze del territorio. Cava de’ Tirreni è una delle più interessanti città attraversate da quello che è un cammino oggi turistico. Ricca di un patrimonio storico e architettonico di altissimo valore culturale – ha dichiarato Paolo Landi, Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Cava de’ Tirreni, nel salernitano – non gode ancora della giusta visibilità turistica, in quanto situata a poca distanza dai macro-attrattori della Costiera Amalfitana, di Salerno e Pompei. Per secoli crocevia di grande importanza commerciale, Cava de’ Tirreni era anche rinomata per essere sede di uno dei centri di potere (politico e spirituale) più influenti del Medioevo: la Badia della SS. Trinità”. Cava dei Tirreni è importante perchè la città conserva fondamentali testimonianze del passaggio della Strada Regia delle Calabrie: l’epitaffio di Filippo III di Spagna e quello del vicerè don Parafan de Ribera (posti all’ingresso e all’uscita del borgo), il ponte di San Francesco (ritratto dal celebre vedutista Jakob Philipp Hackert) e la pietra miliare borbonica del XXIV miglio, rappresentano la perfetta sintesi per l’individuazione del tracciato antico. Infine lo splendido centro storico, con i caratteristici portici del “borgo scacciaventi”, che racconta con ulteriore efficacia la tradizione commerciale e di scambio di questa splendida cittadina”.

Subito il grande risultato con l’inserimento della Strada Regia delle Calabrie negli Itinerari Giubilari per il Giubileo 2025!

“Ho avuto modo di incontrare delle persone meravigliose – ha affermato Mario Sicignano. Vice Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Cava de’ Tirreni, nel salernitano e Presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport della Campania – appassionate e competenti, con le quali abbiamo avviato seduta stante un percorso che oggi ci porta ad essere un nuovo circolo di Archeoclub d’Italia: “La Cava”. Lavoriamo per costruire proposte volte alla promozione culturale e turistica del territorio, con un occhio particolare per le aree interne e meno conosciute, col risultato che già oggi possiamo registrare il primo esito concreto: la strutturazione del pezzo di itinerario della Strada Regia delle Calabrie che attraversa il territorio di Cava de’ Tirreni: “Tra Via Regia e Cammino Giubilare”. Una proposta che vede, tra l’altro, il pieno supporto della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, strutturata secondo i canoni dell’accessibilità universale, volta a garantire l’accesso alla bellezza a tutte le persone, indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche, sensoriali, cognitive, anagrafiche, linguistiche, culturali e religiose, tra le prime quattro proposte inserite a livello nazionale nel progetto “Giubileo for All” promosso dalla CEI”.

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