NAPOLI – Il Capo della Segreteria politica del Sindaco Metropolitano, Enrico Panini, rende noto che si è tenuto, questo pomeriggio, nella Sala “Mariella Cirillo” di Palazzo Matteotti, un incontro nel corso del quale rappresentanti della Città Metropolitana di Napoli hanno illustrato ai delegati delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Usb il piano attraverso il quale l’Ente intende giungere alla stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili attualmente ad esso afferenti.

Oltre al Capo della Segreteria erano presenti, per la Città Metropolitana, i Consiglieri Raffaele Cacciapuoti – Delegato alle Strade – e Luigi Nave, nonché il Direttore Generale, Giuseppe Cozzolino.

Gli Lsu che afferiscono alla Città Metropolitana sono 183, e svolgono servizi prevalentemente presso i Comuni, i Tribunali e le scuole. Per la loro stabilizzazione l’Ente di piazza Matteotti ha intrapreso interlocuzioni con le amministrazioni comunali dell’area – cui è stato esposto il percorso che consentirebbe un’assunzione alle loro dirette dipendenze utilizzando i contributi messi a disposizione dallo Stato, ricevendo riscontri positivi – e con i Ministeri della Giustizia e dell’Istruzione, sui quali è previsto nelle prossime ore un nuovo intervento del Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris.

Il programma prevede, allo stato, che una parte venga assunta dalla Città Metropolitana per l’esercizio di funzioni di sorveglianza stradale e la parte restante dagli altri Enti interessati, svuotando così l’intero bacino.

Il tavolo è stato aggiornato a breve per dare seguito a quanto emerso oggi e procedere alla stesura di un documento che tracci un percorso condiviso e alla sua sottoscrizione.

“Il nostro obiettivo – ha affermato il Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris – è replicare alla Città Metropolitana il lavoro enorme che è stato fatto al Comune di Napoli e che ha portato alla stabilizzazione di tutti gli Lsu che lì prestavano servizio. Stiamo compiendo ogni sforzo affinché anche per questi lavoratori possa finalmente terminare la lacerante condizione di precariato, dopo tanti anni passati a prestare servizio presso pubbliche amministrazioni che in moltissimi casi non ne riuscirebbero più a fare a meno, per le quali sono diventati indispensabili, e vedersi riconosciuti dignità e diritti che dovrebbero spettare a ogni lavoratore”.

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