CANIGLIA_MARIA

NAPOLI – Nella riunione presieduta da Maria Caniglia, con la partecipazione dell’assessora alla Mobilità e ai Giovani Alessandra Clemente è stato affrontato il tema della sosta dei disabili nelle strisce blu e, nella seconda parte della riunione, quello delle attività del progetto “Fork people to change” presso la struttura dei Ventaglieri prima sede dell’Informagiovani.

Come ha spiegato in apertura la presidente Caniglia, sul primo punto all’ordine del giorno la commissione ritorna per fare il punto con l’assessora Clemente dopo una prima riunione, dello scorso 6 febbraio (vai al comunicato), sul tema della sosta dei disabili nelle strisce blu; quando le apposite aree contrassegnate dalle strisce gialle sono occupate, con il contrassegno H è possibile sostare gratuitamente anche nelle strisce blu, ma non in tutte, perché una parte, definite “a rotazione” e presenti soprattutto in centro, sono a pagamento anche per i disabili.

Nell’illustrare la tematica, oggetto anche di un ordine del giorno rinviato alla commissione, la consigliera Marta Matano (Movimento 5 Stelle) ha anche ricordato, insieme al consigliere Santoro (Misto – Fratelli d’Italia), le proposte emerse nel corso dalla prima riunione dedicata all’argomento e, tra queste, quella di modificare le paline per il parcheggio allo scopo di consentire la sosta gratuita di 1 ora per i disabili su tutte le strisce blu, di consentire la segnalazione con l'”app” di Anm, infine, quella di rendere più chiara la comunicazione sui parcheggi in città oltre all’intensificazione dei controlli per evitare gli abusi.

L’assessora Clemente ha espresso la convinzione che le strategie di mobilità sostenibile debbano essere progettate tenendo conto delle necessità delle fasce deboli e, tra queste, dei disabili. Nel merito della questione Clemente ha riferito di aver dato mandato per un aggiornamento dell’informazione relativa alle strisce blu sia sul sito della ANM che sul portale comunale; ha ricapitolato i numeri delle strisce blu in città: sono in totale 17.860; tra queste, solo 2156 stalli, circa il 10% del totale, sono a pagamento sia per i residenti che per i disabili, e sono gli stalli definiti “a rotazione”.

Punto centrale per venire incontro all’esigenza dei disabili è innanzitutto l’attivazione della comunicazione perché sia chano chiaramente indicate le aree di sosta a pagamento. Va inoltre approfondita la mappa della distribuzione delle strisce a pagamento allo scopo di riequilibrare il rapporto tra centro e periferia. L’ingegner D’Alessio, dirigente del servizio Mobilità sostenibile, ha confermato che in tempi molto brevi sarà implementata l’informazione sia sul sito dell’ ANM che sul sito del Comune; difficile, invece, prevedere dal punto di vista tecnico l’emissione di un tagliando per la sosta gratuita di un’ora e ciò a causa della tipologia di parcometri in uso la cui sostituzione avrebbe alti costi di investimento; è ancora in corso la verifica con ANM sulla possibilità di utilizzare l’app dei parcheggi.

Il capitano Cortese della Polizia Locale è intervenuto sul tema dei controlli evidenziando che questi sono proprio una garanzia per tutelare i soggetti deboli nei loro diritti; ci sono già state nel passato campagne mirate contro gli abusi della sosta per i disabili; è senz’altro possibile una nuova azione di controllo, con un gruppo dedicato, che possa garantire continuità di controlli sul territorio per scongiurare gli abusi.

La prima parte della riunione si è conclusa con l’impegno a rivedersi per l’approfondimento delle ipotesi ancora da verificare e, come ha chiesto la presidente Caniglia, con una discussione, dati alla mano, sulla distribuzione in città delle diverse tipologie di sosta gratuita riservate ai disabili. Nella seconda parte della riunione la commissione si è occupata sempre con la partecipazione dell’assessore ai Giovani e al Patrimonio, Alessandra Clemente, di un tema su richiesta del consigliere Moretto (Prima Napoli). Il consigliere ha chiesto informazioni sul progetto “Fork people to change”, attivato nel ex sede dell’Informagiovani ai Ventaglieri. Il progetto, che gode di finanziamento statale, prevede una serie di corsi/laboratori rivolti soprattutto ai giovani che non studiano né lavorano su determinate materie quali la rigenerazione dei materiali informatici, l’uso delle stampanti 3D, design, riuso di materiali dismessi. Il consigliere Moretto ha chiesto in particolare di sapere se il progetto è stato attivato e quando, quale parte del finanziamento è stato destinato alla ristrutturazione della sede ed infine il motivo per il quale diverse domande di adesione ai corsi sono state rifiutate con una motivazione che non c’è più spazio per le iscrizioni.

L’assessora Clemente ha ricordato che la progettualità è stata finanziata con 200 mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; nell’ambito del bando Giovani per la valorizzazione del bene pubblico il Comune ha destinato a questo polo di attività la sede dell’ Informagiovani di via Ventaglieri, chiusa dal 2005. L’ex Informagiovani è stato ristrutturato e rifunzionalizzato e ospita, con il progetto “Fork people to change”, una Associazione temporanea di Scopo guidata dall’associazione “Sagapó” in sinergia con la comunità locale aggregatasi attorno alla richiesta di recupero dello spazio. L’ATS opererà solo per il primo anno a titolo gratuito, dovendo poi corrispondere per i successivi 3 anni un canone al Comune. Come per tutti gli altri progetti incentrati sulla funzione delle strutture comunali, sono reperibili sul sito sia le delibere di Giunta che gli avvisi pubblici. L’inaugurazione del nuovo polo di attività per i giovani doveva essere svolta nel mese di novembre; fu rinviata a seguito della voragine apertasi proprio negli stessi giorni nel quartiere. Nel frattempo, l’attività prevista dal progetto è partita, e il servizio Giovani riceve relazioni semestrali sulle attività. Il primo step ha visto il coinvolgimento di 50 giovani. Ci sono ancora 3 step da attivare, ha concluso l’assessora Clemente, ed al primo avviso pubblicato ne seguiranno altri, sempre allo scopo di mettere a disposizione del più ampio pubblico possibile le progettualità che si attivano.

Proprio sul punto del carente coinvolgimento del territorio si è soffermato il consigliere Santoro (Misto – Fratelli d’Italia), invitando ad attivarlo in modo più coerente e trasparente notando che, proprio in quartieri che vivono forte disagio, l’attivazione di opportunità, senza effettivo coinvolgimento del territorio, può far vivere il centro come un corpo estraneo; il presidente della commissione Giovani Cecere ha confermato che la stessa commissione ha seguito nel tempo l’evolversi del progetto; la consigliera Matano (Movimento 5 Stelle) ha chiesto ulteriori informazioni sulla durata del progetto, sulla possibilità che sia rifinanziato, e sui criteri posti a base del bando; il consigliere Moretto si è detto completamente insoddisfatto delle risposte ricevute sul costo dei lavori, sulla stazione appaltante, sul raffronto tra gli iscritti ai progetti e le domande pervenute ed ha annunciato che chiederà di accedere agli atti prodotti dall’amministrazione sul tema.

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