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NAPOLI – Un riequilibrio tra il risanamento dei vinti, quindi l’ambiti strettamente finanziario, e i Livelli Essenziali di Assistenza che, in Campania, sono ancora bassi; una rete di strutture sanitarie pubbliche che non sia ospedalecentrica e vanti comunità intermedie sul territorio. Soprattutto un impegno della Regione, e di tutte le sue strutture, per lavorare in squadra al di là di una prospettiva spesso troppo “individualista”.Questi i tre obiettivi cui sta lavorando il Commissario per la Sanità in Campania

, Joseph Polimeni, che ha tenuto un incontro con la Commissione competente del Consiglio regionale, guidata da Raffaele Topo (Pd), e alla presenza della presidente dell’Assemblea, Rosa D’Amelio.”Il lavoro fatto sul fronte economico-finanziario è stato buono – ha detto Polimeni ai cronisti prima di cominciare l’audizione – ora siamo nella fase in cui bisogna puntare sul l’organizzazione sanitaria. La sfida è quella di accompagnare la regione a un riequilibrio rispetto ai Lea che vanno ottimizzati”.Polimeni ha sottolineato che, da Commissario, deve rispondere al Mef e al Ministero della Salute ma che vuole avere un rapporto “dialettico e di confronto con le istituzioni campane. Parlando alla commissione sanità riunita al completo per l’occasione ha poi definito aspetti e principi essenziali su cui suo intende operare: “Non credo a demiurghi. La chi regione deve far crescere proprie strutture. Per la sanità non basta un commissario seppur portatore di competenze e know how”.“La vera sfida vera per la sanità campana, al terzo avanzo di amministrazione, è investire sul capitale umano e su nuove tecnologie”. E’ quanto ha affermato il presidente della Commissione regionale sanità Raffaele Topo. “Dobbiamo cambiare impostazione per passare dalla ‘depressione’ sanitaria agli investimenti in capitale umano, il presidente De Luca ha già sbloccato 1200 assunzioni, alla stabilizzazione del personale precario, agli investimenti per nuove attrezzature e in nuova tecnologia, in edilizia sanitaria attraverso i fondi dell’art. 20 e l’utilizzazione del fondo rischi che presenta un quota di 500 milioni ancora disponibili” – ha sottolineato l’esponente del Pd.“Su queste basi – ha aggiunto Topo – deve incentrarsi l’azione dei commissari ad acta e determinare quel necessario cambio di passo, a cominciare dalla rete ospedaliera e dell’emergenza, e al fine di migliorare la qualità dell’offerta sanitaria ed anche la quantità dell’offerta sanitaria pubblica. E’ necessario fronteggiare il bisogno assistenziale e garantire un livello elevato di prestazioni che, ad oggi, nonostante il pareggio di bilancio, non si è raggiunto. Così come il tema dei tetti, va anche affrontato con più investimenti e con più attività delle strutture pubbliche. La nostra azione, nell’ambito della nostra legislazione per la programmazione ospedaliera e sanitaria, terrà conto di questi principi e sarà tesa a tali obiettivi”.

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