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Ischia, muore Salvatore Iacono: nuovo provocante intervento di Ischia Street Art a sostegno dell’arte contemporanea

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ISCHIA – Nella giornata di oggi è andato in scena il nuovo intervento artistico firmato Ischia Street Art, il più provocatorio tra quelli finora attuati dal suo gallerista/fondatore Salvatore Iacono, a sostegno dell’arte contemporanea e a denuncia dell’attuale situazione nella quale essa riversa, a causa della crisi economico-finanziaria generata dal Covid-19 e dalla mancanza di Ristori da parte dello Stato:
Iacono, questa volta, ha inscenato la sua morte, diffondendo per le vie di Ischia, il manifesto funebre della sua scomparsa, un manifesto da chiaro intento provocatorio.

Gravosa è, in effetti, la situazione in cui versa l’Ischia Street Art Gallery, così come tutte le gallerie d’arte italiane, chiuse da marzo 2020, anno in cui il settore eventi ha subito danni piuttosto ingenti: l’annullamento di eventi pubblici e privati, con conseguente chiusura di musei e gallerie d’arte, ha provocato perdite economiche enormi e il fermo totale di un settore che nessuno sta considerando a livello istituzionale e che per cui, diversamente che in altri ambiti, non sono previsti rimborsi e risarcimenti.

L’arte e la cultura, messe completamente da parte, sono lasciate nel dimenticatoio di questo momento buio che il mondo sta vivendo, a causa del Covid-19 e delle restrizioni imposte dal Governo. In particolar modo, le gallerie d’arte stanno patendo gli effetti della crisi e dei mesi di chiusura imposti dai numerosi DPCM che si susseguono da marzo dell’anno scorso e che non danno tregua né speranza alla cultura e soprattutto al mondo dell’arte.

In questo contesto si inseriscono gli interventi di denuncia sociale attuati da Salvatore Iacono di Ischia Street Art: il primo, a gennaio, ha avuto come fulcro il supermercato Decò di Forio, dove il gallerista ha piazzato 2 quadri tra i ripiani dei generi alimentari, riportanti gli hashtag #recoveryfund e #recoveryplan; il secondo ha avuto luogo nella Chiesa di San Sebastiano, provocando immediatamente la censura dell’intervento, seguito da insulti e minacce rivolte al noto gallerista.

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