NAPOLI – “Come in altre partite, i rappresentanti italiani arrivano in ritardo rispetto alle sfide europee. In particolare sulla direttiva Bolkestein male si sono rappresentate le istanze delle nostre filiere produttive. Ora occorre attivarsi e CNA lo sta facendo anche cooperando con le altre organizzazioni”. Così Giuseppe Oliviero, vicepresidente nazionale della Cna e presidente della Cna Campania Nord ha aperto oggi la riunione che si è svolta all’Hotel Terminus di Napoli sul tema “Quale futuro per i concessionari demaniali”, rivolto ai bandi sulla compravendita delle spiagge italiane.
Una riunione a cui ha partecipato anche Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna su baleari, turismo e commercio: “Occorre – ha detto – una mappatura delle concessioni. È fondamentale per capire che margine ci può essere per le nuove imprese. Intervenire sulla libera concorrenza non significa cancellare le imprese che già operano, ma verificare se ci siano i margini perché anche altri possano accedere al mercato”. Alla riunione ha partecipato anche Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd e testimone dell’impegno della politica: “È un tema annoso – ha detto – su cui ho lavorato anche nella mia vita professionale precedente. In tempi non sospetti sostenevo che la Bolkestein non si applicasse alle concessioni. Ma ora occorre porre rimedio, senza procrastinare ulteriormente. Noi stiamo lavorando ad una proposta di legge che dia certezze agli imprenditori e definisca finalmente anche come tutelare il valore delle imprese balneari. Chiedo io a voi imprenditori del settore di darci una mano a sbrogliare questa matassa”.
Imprenditori a cui si è rivolto direttamente anche Vincenzo Santo, presidente Cna Balneari Campania: “Chi è danneggiato dalla sentenza del Consiglio di Stato – spiega – sono soprattutto le piccole imprese balneari e di ormeggio. Occorre riaffermare la divisione dei poteri, la politica si riappropri della propria funzione legislativa ed esecutiva, rispondendo ai bisogni di chi in questi anni ha investito, trovando una mediazione concreta tra quanto affermato dalla sentenza e il preesistente che non può essere cancellato. I Comuni conoscono i loro territori, si diano loro maggiori competenze anche per verificare l’applicazione della Bolkestein”.

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