NAPOLI – “Per noi era chiaro da tempo che occorreva intervenire su fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo ed infatti, come Consiglio Regionale della Campania, abbiamo approvato una legge regionale anticipando anche quella nazionale”.

E’ quanto ha affermato la Presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa d’Amelio, nel corso della presentazione, oggi, nell’Aula del Consiglio regionale, dello spot contro bullismo e cyberbullismo, realizzato dal Co.Re.Com. Campania in collaborazione con l’Aban Accademia delle Belle Arti di Nola” e del primo Report della ricerca “L’influenza dei media locali sui minori e nuovi media” svolta dal Dipartimento Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli.

Hanno partecipato alla conferenza stampa, insieme con la Presidente D’Amelio, il Presidente del Co.Re.Com. Campania, Domenico Falco, la consigliera regionale Bruna Fiola, l’assessore regionale alle politiche giovanili, Serena Angioli, la dirigente del Corecom Campania, Maria Grazia Giovenco, il capo dipartimento dell’Accademia di belle Arti di Nola, Pino Sondello e del docente del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, Lello Savonardo.

“Siamo fortemente impegnati nella formazione delle coscienze dei giovani nella consapevolezza che la strada per la libertà passa unicamente per l’intelligenza e per la cultura – ha aggiunto D’Amelio – che ha ricordato “il valore dell’iniziativa ‘Ragazzi in Aula’, che, ogni anno, porta in Consiglio regionale, in quest’Aula intitolata a Giancarlo Siani, giovane giornalista morto per la verità e per la legalità, tremila ragazzi dai quali spesso giungono proposte per iniziative di legge e per i quali  dobbiamo fare sempre di più”.

 “Chiederemo a tutte le emittenti televisive campane di trasmettere questo spot che vuole sviluppare la cultura della legalità e della prevenzione dell’odioso fenomeno del bullismo – ha detto Falco – e puntiamo su una forte sinergia tra le Istituzioni e con la scuola che è in prima linea anche e soprattutto in questo delicato momento che vede la nostra città al cospetto del fenomeno delle baby gang e che richiede un’azione preventiva ed educativa sempre più forte”.

“Oggi è una giornata importante dedicata alla lotta al bullismo e al cyberbullismo, come previsto dalla legge regionale approvata dal Consiglio – ha sottolineato Angioli – un drammatico fenomeno che ha connessioni con quello della criminalità giovanile e che presenta manifestazioni molto gravi per la sua diffusione anche attraverso la rete internet. E’ fondamentale sviluppare una forte sinergia istituzionale per contrastare questi comportamenti e per favorire la coesione tra i giovani”.

“Sull’importante ruolo della scuola in chiave educativa e preventiva” ha insistito la consigliera Fiola per la quale “è fondamentale investire sull’opera educativa di prevenzione culturale affinchè siano i giovani, innanzitutto, a sviluppare la sensibilità per il rispetto dell’altro. Occorre, inoltre, sostenere l’importante azione educativa degli insegnanti che, come dimostrano anche alcuni recenti fatti di cronaca, svolgono un ruolo sempre più in prima linea ed in trincea per fermare l’avanzata di questi comportamenti criminali che vengono alimentati da una rete internet senza regole”.  

Dal Report della Università  Federico II è risultato, tra l’altro, che “il 24% ragazzi dichiara di avere avuto esperienze, più di bullismo che di cyberbullismo.  Più in generale, quello che emerge dalla ricerca, è un ruolo debole delle istituzioni e della scuola perché “nonostante i giovani siano attenti e interagiscano con la famiglia e amici nel caso in cui si verificano casi di cyberbullismo e anche con la scuola, non c’è prevenzione. Non emerge una strategia delle istituzioni educative e culturali che possa prevenire il fenomeno in modo efficace” – ha spiegato Savonardo.

 “Io credo che il messaggio veicolato dallo spot sia molto particolare – ha evidenziato Sondelli – è una tipologia di pubblicità totalmente diversa da quella normale dove si presenta un prodotto, qui c’è un messaggio preciso. Ho ritenuto con i ragazzi di far sì che fosse ben chiaro il concetto – ha concluso – far capire esattamente a cosa si può andare incontro se non si capisce il problema del bullismo”.

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