NAPOLI – Quando sarà emanato il decreto ministeriale attuativo della disposizione di legge che vieta definitivamente l’allevamento (ma anche la cattura e l’uccisione) di animali allo scopo di ricavarne pellicce? Lo chiedono i componenti dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali in due identiche interrogazioni ai ministri delle Politiche agricole, alimentari e forestali, della Salute e della Transizione ecologica, presentate alla Camera e in Senato rispettivamente con la prima firma dell’on. Michela Vittoria Brambilla (Fi, presidente dell’Intergruppo) e della sen. Loredana De Petris (Leu, vicepresidente dell’Intergruppo). Il decreto era atteso entro la fine di gennaio.
Gli interroganti ricordano che la legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”, all’ articolo 1, commi 980 e seguente, prevede il divieto di allevamento, riproduzione in cattività, cattura e uccisione di animali di qualsiasi specie per la finalità di ricavarne pellicce” e che “in deroga a tale divieto” gli allevatori sono autorizzati “a detenere gli animali per il periodo necessario alla dismissione, e comunque, non oltre il 30 giugno 2022”. I criteri e le modalità dell’indennizzo, introdotto dal comma 982, sono individuati con “decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro della Salute e il Ministro della Transizione ecologica, sentite le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano”, da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge. “Il provvedimento – si legge nell’interrogazione – è essenziale anche allo scopo di consentire il ricovero degli animali ancora in vita, in specie visoni, fino a oggi sfruttati e uccisi al solo scopo di ricavarne pellicce, presso strutture autorizzate, sicché possa essere garantita, almeno ad alcuni, la sopravvivenza in condizioni di benessere”, con obbligo di sterilizzazione e nel rispetto delle norme dettate dal ministero della Salute per la prevenzione delle zoonosi. E’ finora rimasta senza risposta anche la richiesta di informazioni sui tempi di emanazione del decreto avanzata dalle associazioni, tra le quali Humane Society International (HSI) e la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che si sono battute per la chiusura definitiva degli allevamenti di animali da pelliccia in Italia, obiettivo raggiunto dopo anni di campagne.