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CAPRI- Due dipendenti dell’ospedale Capilupi di Capri (Napoli) sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Napoli con l’accusa di avere rubato circa 35mila euro dalle casse dell’ospedale, denaro frutto del ticket versato dai cittadini che si avvalevano delle prestazioni sanitarie. Tra il 2014 e il 2015, è emerso dalle indagini, hanno sottratto dalle casse dell’ospedale importi pari al 95% delle somme corrisposte dagli utenti.

I due dipendenti – Salvatore D’Alterio e Giuseppe Marotta – sono impiegati nell’Ufficio riscossione ticket dell’ospedale. I finanzieri hanno anche perquisito le loro abitazioni e gli uffici dove prestano servizio. Eseguito anche un decreto di sequestro preventivo per equivalente. I due sottraevano il denaro dalla cassa quando la funzionaria titolare dell’ufficio riscossione ticket era assente. Per giustificare gli ammanchi i due – secondo la Procura – falsificavano le ricevute di riscossione.“Gli arresti di questa mattina, relativi a un’inchiesta per assenteismo e truffa gettano nuove ombre sull’ospedale Capilupi di Capri dove serve una rivoluzione che riporti la piena legalità viste le tante inchieste di cui è stato teatro”.Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, ricordando che, al di là della questione della legalità da ripristinare, “la situazione a Capri è ormai insostenibile e il futuro è ancor più incerto e preoccupante perché si prevede un netto ridimensionamento dell’offerta sanitaria”.“Così come denuncia la presidente del Comitato Salviamo il Capilupi, Concetta Spatola, c’è scarsa attenzione verso le esigenze dei capresi e dei turisti che frequentano l’isola portando la popolazione effettivamente presente sull’isola a circa 40.000 persone nei periodi più affollati” ha aggiunto Borrelli precisando che “l’elenco delle cose che non funzionano è lungo, lunghissimo, e si conclude con la scellerata decisione della chiusura del pronto soccorso così com’è prevista dal piano sanitario in via di approvazione dove si continua a considerare il Capilupi come un pronto soccorso, mentre è un ospedale con diversi reparti e specializzazioni, anche se non mancano le carenze e le difficoltà”.“Finora l’unico risultato dell’accorpamento con l’ospedale Loreto mare è stato lo smontaggio di pezzi della Tac che sono stati portati nel nosocomio di Napoli, come denunciato dal Comitato Salviamo il Capilupi” ha denunciato ancora Borrelli per il quale “ridurre così drasticamente l’offerta sanitaria a Capri significa condannare a morte chi dovrebbe aver un bisogno urgente di cure visto che anche l’eliambulanza, nei fatti, è inutilizzabile visto che molte apparecchiature non funzionano, a cominciare dal defibrillatore, e che è in pessime condizioni dato che non c’è chi si occupa della pulizia”.“Tra l’altro, sempre stando alle denunce del Comitato, ci sarebbero anche molte attrezzature sanitarie donate dai cittadini abbandonate e inutilizzate perché non ci si preoccupa di portare a termine il necessario iter burocratico” ha aggiunto il Consigliere dei Verdi per il quale “la situazione è davvero drammatica e il commissario Polimeni dovrebbe dare risposte ai cittadini piuttosto che arroccarsi sulle sue posizioni evitando il confronto”.Borrelli ha poi concluso annunciando “una mozione di sfiducia in Consiglio regionale, inutile perché il Commissario è nominato dal Governo, ma significativa se sostenuta dalla maggior parte dei Consiglieri, qualora si continuasse con questo atteggiamento di chiusura”.(ANSA).

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