NAPOLI – L’Italia resta chiusa fino a maggio e da lunedì più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione.

Con ancora 24mila casi e 450 morti in un giorno, il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua decidendo però di investire il “tesoretto” garantito dai primi segnali di inversione della curva sulla scuola: si tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.

Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese.

“Le misure adottate finora ci hanno dato un primissimo segnale di rallentamento, ma la situazione è ancora delicata”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza. La scelta di prolungare la stretta ancora per un altro mese è stata condivisa nella cabina di regia, ma ha provocato comunque tensioni nella maggioranza.

Le ordinanze del Ministro della Salute, Roberto Speranza, elaborate sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, andranno in vigore a partire da lunedi 29 marzo. Passano in area rossa le Regioni Calabria, Toscana e Val d’Aosta.

La Regione Lazio passa in area arancione a scadenza della vigente ordinanza, ovvero da martedì 30 marzo. Il Veneto rimane in zona rossa. Con l’Rt a 1,23 – quello medio nazionale è sceso invece da 1,16 a 1.08 questa settimana – e un’incidenza di positivi di 254 ogni 100.000 abitanti, non ci sono margini per un passaggio a quella arancione. Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia Romagna sono le regioni con la piu’ alta incidenza di contagi rispetto alla popolazione. Con dati riferiti al 25 marzo il Friuli Venezia Giulia, negli ultimi 7 giorni, ha riportato una incidenza di 410 casi su 100 mila abitanti, seguita dal Piemonte con 355 casi per 100 mila abitanti e dall’Emilia Romagna con 349 casi per 100 mila abitanti. La Toscana a quota 251 e’ entrata in zona rossa.

Niente zone gialle: fino al 30 aprile saranno confermate le misure oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse. E’ l’orientamento che emerge al termine della cabina di regia Covid sul nuovo decreto. Le misure dovrebbero essere in vigore fino a fine mese e l’unica novità dovrebbe riguardare il ritorno in classe fino alla prima media anche in zona rossa. Per il resto dovrebbero essere confermate tutte le restrizioni. Il Presidente del Consiglio alle ore 14.00 terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato l’ordinanza che istituisce quattro nuove “zone rosse” in Sicilia. Si tratta di Centirupe, in provincia di Enna, Comitini, Racalmuto e Siculiana, in provincia di Agrigento. L’ordinanza entrerà in vigore domani e sarà valida fino al 6 aprile compreso. Con la stessa ordinanza viene prorogata sino al 6 aprile la “zona rossa” a Caltavuturo e a San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo. Il provvedimento, che prevede anche la chiusura delle scuole, è stato richiesto dai sindaci e deciso in base alla relazione delle rispettive Asp.

Scende il valore dell’Rt nazionale che passerebbe dallo 1,16, della scorsa settimana a 1.08. E’ quando sarebbe indicato, secondo quanto si apprende nel monitoraggio settimanale dell’ Iss-Ministero della Salute. Scende il numero dei casi di Covid ogni 100 mila abitanti: il dato sull’incidenza che dovrebbe essere confermato nel monitoraggio che sara’ presentato oggi, passa, secondo quanto si apprende, da 264 della scorsa settimana a 240.

“Probabilmente siamo in fascia rossa”. Lo ha annunciato in conferenza stampa il Presidente del Veneto Luca Zaia, confermando che la regione mantiene la situazione attuale. “Spero che dal 6 aprile si torni alla normalità” ha aggiunto. A determinare la permanenza in fascia rossa, ha spiegato Zaia, è il parametro dell’incidenza del virus nella popolazione: “siamo a 254 positivi ogni 100 mila abitanti”.

Subito dopo le vacanze di Pasqua saranno 5,3milioni gli studenti che seguiranno le lezioni in presenza a scuola. Sono il 62,3% (sei su dieci) degli 8,5 milioni di alunni.

Tra loro 3,1 milioni frequentano scuole dell’infanzia, scuole primarie e il primo anno di secondaria di I grado anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Da martedì 30 marzo, 687mila ragazzi delle scuole laziali lasceranno la dad ma oltre mezzo milione di alunni toscani e 285mila calabresi andranno in DAD fino al 6 aprile. Prima che inizino le vacanze pasquali, saranno 2mln in presenza e quasi 6,5 mln in DAD. I calcoli li fa Tuttoscuola.

Nello specifico, secondo i calcoli di Tuttoscuola, dovrebbero essere dunque 5.296.519, sei su dieci, gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di 8milioni e 506mila. I dati comprendono circa anche un milione e 400mila bambini di scuola dell’infanzia da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola.
Le regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 in presenza (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD), la Toscana con 265.966 (e 238.650 in DAD), il Veneto con 373.003 in presenza (e 307.093 in DAD).

Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004 alunni in presenza. Complessivamente vi saranno 5,3 milioni (62,3%) di alunni in presenza a scuola e 3,2 milioni (37,6%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 906.011 alunni della scuola secondaria di I grado (il 52,9%) e parzialmente in alternanza al 50% 407.304 studenti delle superiori (il 14,6%).(ANSA)

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments